Le 100 mostre che sconvolsero il mondo

Un libro ripercorre la moderna epopea dell’arte attraverso le schede di 100 mostre che dal 1863 al 2000 ne hanno scandito gli epocali mutamenti di gusto e la nascita di nuovi movimenti.

Ci sono mostre che hanno rivoluzionato il mondo dell’arte e il modo di parlare di essa; mostre che hanno sdoganato linguaggi e movimenti. Mostre che hanno imposto all’attenzione del grande pubblico settori sino ad allora negletti come la fotografia, l’architettura e il design: si pensi alla Première Exposition d’Art Photographique (1894) al parigino Photo Club, alla prima mostra del Bauhaus (1923) a Weimar, all’Exposition internationale des Arts Décoratifs et Industriels modernes (1925) dove si può ammirare il Padiglione dell’Esprit nouveau di Le Corbusier o a Italy: The New Domestic Landscape (1972) al MoMa di New York che segna la definitiva affermazione internazionale dei designer italiani.
Gli storici dell’arte Bruno Bandini e Beatrice Buscaroli si sono cimentati nel raccogliere tutte queste esposizioni epocali nel volume Le 100 mostre che sconvolsero il mondo edito da 24 ORE Cultura. Gli eventi sono catalogati in ordine cronologico, dal Salon des Refusée del 1863 a Let’s Entertain: Life’s Guilty Pleasures svoltasi a Minneapolis nel 2000. Ciascuna mostra affianca alla scheda tecnica un testo descrittivo che ne sintetizzi gli intenti dei curatori, l’impatto sul pubblico e le ragioni per cui è inclusa nell’elenco redatto da Bandini e Buscaroli.
È sicuramente interessante leggere tali schede in successione cronologica per cogliere l’evoluzione del dibattito artistico ma è pure divertente saltare attraverso gli anni e le città, sviluppando filoni tematici o rincorrendo i nomi dei curatori.
Bruno Bandini e Beatrice Buscaroli fanno risalire l’usanza di organizzare mostre all’antica Roma e poi, di balzo in balzo, arrivano al primo Salon parigino nel 1667 e alla decisione della corona inglese di promuovere mostre sia per educare il pubblico sia per incentivare il commercio di opere d’arte. Non a caso gli autori ricordano che mentre Marcel Duchamp affermava ““l’opera d’arte la fa chi la guarda”, ora quello sguardo è mediato da altri soggetti, storici, critici, curatori che ne decretano in qualche misura la centralità: una centralità che è attestata dai testi e, nel caso in cui la “riproducibilità tecnica” non sia un veicolo sufficiente, dall’esposizione attraverso le mostre” (pag. 7).
Scheda dopo scheda scorrono le prime esibizioni degli impressionisti (1874) allo studio Nadar a Parigi e della Secessione viennese (1898) nel monumentale edificio progettato da Joseph Olbrich. Si cita l’esordio di Die Brücke (1910) alla Galerie Arnold di Dresda e di Blaue Reiter (1911) alla Galerie Thannhauser di Monaco e si annovera il gran fragore scatenato dal Cubismo da una parte e dall’altra dell’Atlantico. Il Futurismo si impone nel libro con più esposizioni, dal debutto internazionale a Parigi nel 1912 – a tre anni dalla pubblicazione del Manifesto di Marinetti, prima tappa di un lungo tour europeo – alla mostra a Palazzo Grassi di Venezia, a cura di Pontus Hultén (1986), che segna il ritorno di interesse da parte di critica e pubblico dopo decenni di oblio.
Non poteva sicuramente essere ignorata Italian Art 1200-1900, una selezione di centinaia di capolavori opera del genio italico curata da Ettore Modigliani, inaugurata il 31 dicembre 1929 alla Royal Academy of Arts di Londra.
Si rievocano le prime edizioni di rassegne collettive quali la Triennale di Brera a Milano, la Biennale di Venezia e la Quadriennale d’Arte di Roma insieme a edizioni successive particolarmente significative. Non mancano due mostre epocali svoltesi a Palazzo Reale di Milano negli anni Cinquanta: la prima curata da Roberto Longhi che rivoluziona la figura e l’opera di Caravaggio alla luce di nuovi studi storico-critici. La seconda su Picasso a cura di Lionello Venturi: a sottolineare l’eccezionalità dell’evento basti citare il fatto che l’artista si spese in prima persona per far giungere Guernica in Italia.
Le 100 mostre che sconvolsero il mondo si presenta formalmente come un manuale di storia dell’arte ma lo si sfoglia con frenesia per scoprire se tra le 100 siano inserite le esposizioni consegnate al nostro personale immaginario mitologico. Si è altresì indotti a trasformare una rassegna cronologica in una classifica di gradimento da confrontare con quella dei colleghi e poi la si conserva sulla scrivania sempre pronta alla consultazione.

Silvana Costa

Le 100 mostre che sconvolsero il mondo
a cura di Bruno Bandini, Beatrice Buscaroli
24 ORE Cultura, 2019
19×23 cm, 216 pagine, 100 illustrazioni, brossura
prezzo 29,00 Euro
www.24orecultura.com

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