Crepax. L’archivio privato

In mostra 21 tavole originali di Cepax del periodo 1965-1986.In piena Brera, a due passi da quello che per una vita è stato lo studio dove Guido Crepax disegnava le avventure di Valentina, è stata allestita la prima di una serie di mostre delle tavole originali del celebre fumetto. I disegni fanno bella mostra di sé nel piccolo spazio della Stanza dell’Aliprandi, completamente pittata di nero in modo da offrire al visitatore l’impressione di essere finito tra i meccanismi della macchina fotografica della celebre reporter e, dall’obiettivo, spiare le sue avventure.
Questa prima esposizione, che chiuderà il 24 dicembre – la vigilia del compleanno di Valentina – porta fuori dalle mura dell’archivio, dove sono gelosamente custodite, 21 tavole in bianco e nero realizzate tra il 1965 e il 1986, in alcuni casi mai esposte prima, scelte tra le più significative della serie e tra le più amate dai suoi lettori. Sono suddivise in cinque gruppi tematici che raccontano: alcuni dei momenti chiave della vita di Valentina, il suo inconfondibile modo di essere, i luoghi che hanno fatto da sfondo alle sue avventure, i suoi sogni e le sue fantasie e, infine, una selezione delle più belle sequenze delle sue storie. Per ogni singola tavola, i curatori hanno compilato ricche didascalie che raccontano il modo in cui Crepax vedeva la sua eroina, curiosità legate alla sua vita quotidiana piuttosto che il confronto col modus operandi di altri autori suoi contemporanei, primo tra tutti Hugo Pratt.
Il mondo in cui si muove Valentina è quello rassicurante della realtà: pur non amando allontanarsi da Milano, Crepax si documentava per ricreare con i suoi disegni scenari verosimili, riproducendo da libri e cataloghi vedute urbane ma anche singoli arredi, abiti ed accessori. Le digressioni da questa rigorosa rappresentazione erano ammesse, anche se in minima parte, solo quando le vicende della protagonista si spostavano nella dimensione onirica; Valentina infatti nelle sue storie viaggia molto per lavoro, ma altrettante sono le incursioni nel mondo dei ricordi piuttosto che i sogni o il favoleggiare di dimensioni parallele ad occhi aperti.
Sfogliando un album di Crepax ci rendiamo conto di quanto complesso sia seguire il filo della narrazione e la mostra ben esemplifica questo stile. La tavola già alle sue origini, a metà degli anni ’60, non era suddivisa in strisce ordinate di vignette: le caselle della narrazione si sovrappongono, piuttosto che frantumarsi all’infinito riproducendo singoli dettagli di un tutto che tocca alla nostra immaginazione ricomporre nella giusta sequenza. L’attenzione del lettore è tenuta costantemente all’erta dalle continue digressioni nel tempo e nello spazio, la narrazione passa dalla realtà alla fantasia seguendo il flusso intricato dei pensieri di Valentina.
Numerosi sono i critici, i giornalisti, i pensatori ma soprattutto gli amici che hanno elogiato questo modo innovatore di comporre le storie a fumetti: Roland Barthes, Alan Robbe-Grillet, Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles, Oreste Del Buono, Umberto Eco solo per citare i primi che ci vengono in mente.
Migliaia sono le tavole realizzate da Guido Crepax nel corso della sua vita per illustrare centinaia di storie che, oltre a Valentina, spaziano dai classici della letteratura erotica a racconti del terrore; annoveriamo inoltre illustrazioni, campagne pubblicitarie, scenografie, oggetti, litografie e giochi da tavolo. Questo patrimonio, in parte visibile in occasione delle molte mostre e delle iniziative editoriali che gli vengono dedicate, è custodito ed amministrato dall’Archivio Crepax, ente fortemente voluto dalla famiglia, che ha iniziato la sua attività nel 2004 – l’anno successivo alla morte dell’artista – forte dell’interesse dei fan storici e dell’entusiasmo del pubblico più giovane.

Silvana Costa

La mostra continua:
Stanza dell’Aliprandi
via Madonnina 3– Milano
tutti i giorni la mostra è visitabile su appuntamento
tel 02 8693948

Crepax. L’archivio privato
aperta sino a sabato 24 dicembre 2011
21 tavole originali realizzate tra il 1965 e il 1986
realizzata dall’Archivio Crepax con Gianantonio e Cristina Aliprandi
www.guidocrepax.it

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