Due inchieste di Pasolini

pasolini 011Per i quarant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini Forma Meravigli ricorda l’autore friulano con una mostra sulle sue grandi inchieste volte a comprendere meglio l’Italia e gli italiani.

Il 2 novembre 1975 muore Pier Paolo Pasolini, una delle personalità più brillanti del panorama artistico italiano del secondo dopoguerra. Innumerevoli sono le iniziative che celebrano le tante sfaccettature della sua mente creativa: scrittore e poeta – in lingua italiana e friulana – ma anche regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista.
Forma Meravigli, lo spazio dedicato alla fotografia inaugurato lo scorso aprile, lo ricorda con La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini, una doppia mostra aperta sino a metà novembre. L’evento si inserisce sulla scia dell’evento inaugurale della galleria: Il racconto onesto, un’esposizione dove le parole degli scrittori si intrecciano alle fotografie per raccontare la contemporaneità.
La prima sezione del percorso di visita è dedicata a Comizi d’amore, il film inchiesta uscito nelle sale esattamente mezzo secolo fa, realizzato nel corso del 1963 durante il viaggio di Pier Paolo Pasolini e del produttore Alfredo Bini attraverso tutta l’Italia alla ricerca di attori e location per Il Vangelo secondo Matteo. Il viaggio rappresenta per Pasolini una grande opportunità per interrogare gli italiani sulle tematiche a lui care – la morale e la sessualità, il matrimonio e il divorzio, la prima volta e le prostitute – facendo così emergere le profonde differenze tra Nord e Sud del Paese. Le straordinarie fotografie in bianco e nero di Mario Dondero e Angelo Novi ci mostrano Pasolini intervistare persone di ogni età e ceto: signore in spiaggia mentre si godono il sole, bambini emozionati davanti al microfono, contadini di ritorno dai campi, operaie, uomini al bar e intellettuali del calibro di Moravia e Ungaretti. Le immagini sono accompagnate da brani tratti dalle trascrizioni di quelle interviste e noi sorridiamo leggendo quel gran campionario di opinioni: scandalizzate, ingenue, saccenti, inaspettate e divertenti come quelle fornite da un gruppo di bambini interrogati su come fossero venuti alla luce. In una sala riparata si proietta a ciclo continuo il film di Maurizio Ponzi su Comizi d’amore, in cui sono raccolte testimonianze di viaggio e un’intervista a Pasolini sul passaggio dal documento scritto alle interviste sul campo.
Le immagini del 1963 si fondono con quelle scattate nel 1959 in occasione del reportage La lunga strada di sabbia, realizzato per la rivista Successo. Quell’estate Pasolini, al volante di una Fiat Millecento, percorre tutto lo stivale, facendo tappa sulle spiagge per capire come stessero cambiando le abitudini degli italiani all’alba del boom economico che segue i duri anni della guerra e della ricostruzione. Oltre quarant’anni dopo Philippe Séclier segue le sue orme e rifotografa quegli stessi luoghi, mostrandoci le profonde trasformazioni ambientali avvenute e quanto sia invece rimasto immutato nel tempo. Sebbene le spiagge siano sempre affollate di bagnanti, altri luoghi in voga tra la borghesia degli anni Cinquanta e Sessanta – come l’Albergo Savoia a Casamicciola, Ischia – oggi sono immense vestigia abbandonate, memoria di un passato carico di promesse. Una selezione di quelle fotografie è esposta nella seconda sezione della mostra, insieme ad appunti di viaggio e aneddoti sorprendenti come quello della Fiat Millecento apparsa davanti a Séclier a Selva di Fasano in Puglia: per un attimo gli sembra che Pier Paolo Pasolini in persona gli stia facendo da guida.
La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini è un evento toccante che ci pone al cospetto di tre grandi fotografi e di un giornalista che ha cancellato per sempre l’innocenza del nostro Paese; di due inchieste storiche da cui emergono due Italie così strettamente legate tra loro eppure così distanti: il Nord e il Sud, gli operai delle grandi città e i contadini, il guerra e le speranze per il futuro, i bambini e gli adulti, la gente comune e gli intellettuali. Uscendo dalla galleria ci si domanda se fosse meglio l’Italia ritratta da Dondero e Novi o quella di Philippe Séclier ma, anche in questo caso, come per le questioni sollevate da Pasolini nel corso delle due inchieste, non ci sono conclusioni univoche ma solo una gran babele di risposte, tutte egualmente possibili.

Silvana Costa

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La mostra continua:
Forma Meravigli
via Meravigli 5 – Milano
fino a domenica 15 novembre 2015
orario: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11.00–20.00;
giovedì 12.00–23.00; lunedì, martedì chiuso
www.formafoto.it

La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini
La lunga strada di sabbia – Comizi d’amore
fotografie di Mario Dondero, Angelo Novi, Philippe Séclier
a cura di Alessandra Mauro
una coproduzione Forma – Fondazione Italiana per la fotografia e Cineteca di Bologna
www.contrasto.it

Cataloghi:
Pier Paolo Pasolini. Comizi d’amore
fotografie di Mario Dondero e Angelo Novi
a cura di Graziella Chiarcossi e Maria D’Agostini
realizzato in collaborazione con Cineteca di Bologna e Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux
Contrasto, 2015
16 x 22,4 cm; 200 pagine; 80 fotografie ca in b/n; cartonato dorso telato
prezzo 19,90 Euro

Pier Paolo Pasolini. La lunga strada di sabbia
fotografie di Philippe Séclier
realizzato in collaborazione con Cineteca di Bologna e Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux
Contrasto, 2015
16 x 22,4 cm; 200 pagine; 62 fotografie in b/n; cartonato dorso telato
prezzo 24,90 Euro
www.contrastobooks.com

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