Fragile Out e Il Regista

Teatro Magro - ph Federica Mambrini 1Un racconto alla rovescia quello rappresentato a Villa Rossi Martini, all’interno del Festival Testimonianze ricerca azioni – interpretato da Flavio Cortellazzi.

In Senza Niente 4 – Il Regista, infatti, l’incipit non apre, bensì chiude il sipario su uno snocciolarsi ironico degli innumerevoli modi con i quali si ringrazia e saluta il pubblico. Molti li abbiamo visti nei teatri italiani ma, forse, non li avevamo mai catalogati. Assistere alla serie di ringraziamenti degli attori, quasi fossero un insieme di registrazioni proiettate a ritmo serrato, fa comprendere meglio quanto, quel gesto che allo spettatore sembra così naturale, sia al contrario, per chi lo interpreta, molto più complesso e riassuma – pur nella sua immediatezza – tutte le ansie che una messinscena appena conclusa porta con sé.
Messinscena che possiede sempre una serie di incognite. La ricerca degli attori, ovviamente, preparati e sicuri di sé, qualunque sia il ruolo che gli si offre o la visione del regista; l’elaborazione della scenografia e del disegno luci e il loro doversi adattare a spazi sempre diversi e, spesso, poco congeniali; ma soprattutto la genesi che porta da un testo scritto a un’opera agita da corpi e voci in scena. Ossia, per un verso, imparare la parte e ripetere i movimenti sino alla loro assimilazione – pur conservando la cosiddetta veridicità; dall’altro, subire le o subissare di (a seconda dei ruoli) invettive, cercando di amalgamare le idee di tutti coloro che partecipano al progetto/spettacolo.
La versatilità di Cortellazzi riesce a ricreare, pur con qualche eccesso nell’interpretazione, quei momenti di creatività collettiva eppure dispotica.
La parte più esilarante del monologo appare quella riservata alla parodia di critici e giornalisti. Il tentativo di compiacere l’intervistato, gratificandolo con la propria genialità, si dissolve troppo spesso nella povertà monosillabica della domanda finale. Questa parte rimanda indubbiamente a scene che tutti noi abbiamo osservato, dove l’intervistatore procede nella sua eloquenza senza badare agli sguardi sbalorditi e ai malcelati fastidi che l’intervistato – il quale si sente e, in fondo, è il vero protagonista – non lesina a chi li volesse cogliere.
Prima del monologo di Teatro Magro, la breve performance di e con Noemi Bresciani, nello spiazzo antistante Villa Rossi Martini.
Supportata da musiche rock anni Settanta, decisamente ben scelte, e sparate ad alto volume, la performer rivive le fragilità femminili – forse anche stereotipate – nella loro quotidianità. Una ricerca di condivisione e comprensione da parte del pubblico che sembra mostrare un lento ma inevitabile degradarsi della persona, come individualità e come donna, di fronte all’insensibilità di uno spettatore/esemplare umano che resta impietrito di fronte al dolore e pare reagire solo di fronte alla supplica esplicita.
Breve performance che esprime forse una condanna dei nostri tempi laddove il migrante, il povero, l’emarginato, il malato, il fragile, sono costretti a mendicare ciò che gli spetterebbe di diritto.

Luciano Uggè

Fragile out - ph Carola DucoliTeatro Magro - ph Federica Mambrini

Gli spettacoli sono andati in scena:
all’interno del Festival
Testimonianze ricerca azioni:
Villa Rossi Martini
piazza Bernardo Poch, 4 – Genova
www.teatroakropolis.com/testimonianze-ricerca-azioni/

venerdì 15 aprile, ore 21.00
Fragile Out
di e con Noemi Bresciani
venerdì 15 aprile, ore 21.30

Senza Niente 4 – Il Regista
regia a cura di Teatro Magro
con Flavio Cortellazzi
con il contributo di NEXT – laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo

 

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