FuckShion System

Il sistema e il mercato moda, secondo Pep Marchegiani, è stravolto e non conta più solo la forza del brand a sopperire la carenza di idee. Una galleria di ritratti dei più grandi personaggi, dei loro tic, difetti e debolezze.Milano. Settimana delle sfilate uomo per la stagione autunno-inverno 2013-14. Quale occasione migliore si può offrire a Pep Marchegiani per dedicare una delle sue mostre-sberleffo, al mondo della moda? Mondo di cui egli stesso è entrato recentemente a far parte con la presentazione del brand, 232 MADE IN ART, al Pitti 2013.
La mostra è organizzata nel labirinto di sale della Biblioteca della Moda, uno spazio suggestivo come solo quelli ricavati da edifici produttivi dimessi possono essere: illuminazione dall’alto, piani sfalsati collegati da rampe, ballatoi affacciati su stanze a doppia altezza e un cortile che, abbandonata la funzione di scarico/carico merci, ospita il pubblico per due chiacchiere all’aperto mentre si fuma una sigaretta o si sorseggia un drink discutendo delle opere esposte. Tra pile di riviste di moda provenienti da ogni angolo del globo, appaiono al visitatore, all’improvviso, come profane visioni i volti trasfigurati delle divinità del fashion system, ritratti, senza pietà per i loro vezzi, da colui che la critica considera uno dei maggiori esponenti della Pop Art Internazionale: Pep Marchegiani.
FuckShion System,curata come altre personali dell’artista abruzzese da Alessio Sarra, punta il dito come il bambino de I vestiti nuovi dell’imperatore – nessuna fiaba di Andersen potrebbe avere un soggetto più appropriato all’occasione – contro icone di un mondo patinato e luccicante dove la forza del brand non è più sufficiente a sopperire alla carenza delle idee.
A proposito di luccichio non di può non restare colpiti della chioma in strass di KING – OMG ovvero un Armani col dito nel naso, non si può che annuire dalla crasi degli Sweettabbana per poi ammutolire davanti a Karlamen mummificata nella sua tipica posa di ringraziamento al pubblico. Marchegiani propone anche uno dei suoi celebri ritratti: Valentino colto nell’atto di puntarsi la pistola alla tempia ricordandoci quanto sconsiderate paiano le scelte di vendere le celebri case di moda patrie agli investitori esteri, dimostrando di non aver alcun rispetto per la tutela di un know-how artigianale italiano.
Il grande dilemma consiste dunque nel capire in cosa consista la REVOLUTION – EVOLUTION. Basteranno i superpoteri di Lapoman inguainato in una tutina da supereroe verde mimetico – a giudicare dalle riviste di gossip deve essere la sua fantasia preferita, sigh! – a risollevare le sorti della creatività nostrana? La sfida è grande e i perdenti non riusciranno a sopravvivere agli strali impietosi della stampa di settore, a iniziare dalla diavolessa Anna Wintour protagonista di un grottesco Natural Vogue Killer su sfondo dai colori psichedelici. La capacità della stampa di condizionare i gusti del pubblico quindi a smuovere intere fette del mercato riuscendo a decretare la fortuna piuttosto che la caduta di uno stilista è efficacemente sintetizzata anche in un’altra opera in cui il volto di Franca Sozzani campeggia sulle banconote da 500 euro.
Restando sempre in tema economico, due sono le letture a nostro parere proponibili per Made in P.R.C.: il ritratto della sexy combattente mandarina, tatuata con i logo delle principali griffe italiane, che si staglia su uno sfondo giallo e rosso come la bandiera Repubblica cinese. Da un lato la condanna a tutti quei prodotti contraffatti riversati sui mercati internazionali con un grave danno al bilancio delle case di moda, dall’altra la denuncia di un Made in Italy che, in realtà, non è più tale poiché, come ormai palesemente noto, buona parte del lavoro viene svolto nel sud-est asiatico piuttosto che in Italia da manodopera straniera e sottopagata. Come un Guerriero di Capestrano del XXI secolo, difensore dell’antico popolo italico dei Piceni, Pep Martegiani ci tiene a sottolineare che i capi da lui griffati sono prodotti a Chieti, a due passi da Montesilvano dove ha base il suo covo creativo ed espositivo.
Vi invitiamo ad andare a visitare la mostra, a godervi i dissacranti personaggi opera di Pep Martegiani – a tratti paiono ispirarsi ai supereroi della D.C. Comics – soffermandovi a riflettere su quanto il bisogno di un quarto d’ora di celebrità, invocato dai frequentatori della Factory, si sia ormai dilatato a dismisura. I protagonisti del FuckShion System sono talmente determinati a non abbandonare la scena da esser disposti a pagare qualunque cifra, anche restare come mero logo di sé stessi e nulla più.

Silvana Costa

La mostra continua:
Biblioteca della Moda
via Alessandria 8 – Milano
www.bibliotecadellamoda.it

FuckShion System
dipinti di Pep Marchegiani
a cura di Alessio Sarra
testo critico di Martina Peca
fino a domenica 20 gennaio
orari: dal lunedì al venerdì 9.00 – 19.00
www.pepmarchegiani.it

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