Giovanni Bellini. Dall’icona alla storia

Una mostra per illustrare l’evoluzione formale dell’iconografia della Pietà nella produzione di Giovanni Bellini.Il Poldi Pezzoli – come è chiamato confidenzialmente in città – è una tappa irrinunciabile del percorso museale milanese, scrigno di un’eccezionale raccolta di dipinti italiani del Rinascimento e di una collezione davvero unica di arti decorative. La casa-museo, inaugurata nel 1881 durante l’Esposizione Nazionale di Milano grazie alla lungimiranza di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), che nel testamento dispose la creazione di una Fondazione per la gestione del Palazzo e delle meraviglie in esso contenuto, è annoverata tra le più importanti in Europa: Pollaiolo, Botticelli, Giovanni Bellini, Mantegna, Piero della Francesca, Tiepolo, Guardi sono solo alcuni degli autori che è possibile ammirare percorrendo le sale del piano nobile.
Sino a fine febbraio, al piano terra del Palazzo, è possibile visitare una mostra spettacolare che permette di confrontare tra loro quattro dipinti su tavola realizzati nel periodo tra il 1457 ed il 1470 da Giovanni Bellini e dedicati al tema della Pietà, cogliendo così l’evoluzione tecnica ed espressiva di uno dei maestri della pittura rinascimentale. Tale evento celebra la conclusione del restauro dell’Imago Pietatis di Giovanni Bellini di proprietà del museo; i curatori scelgono di accostare a quest’opera, fatta risalire al 1457 circa, altre tre raffigurazioni della Pietà, realizzate dallo stesso autore nei dodici anni seguenti, sottolineando affinità e differenze tra le sacre rappresentazioni. Ecco allora che sono giunte in prestito Cristo in Pietà tra la Vergine e san Giovanni evangelista (1460 circa) dall’Accademia Carrara di Bergamo, Cristo morto sorretto da due angeli (1465 circa) dal veneziano Museo Correr e Cristo in pietà sorretto da quattro angeli (1470 circa) dal Museo della Città di Rimini: scorrendole in sequenza si può ammirare come la rappresentazione del corpo del Cristo si sia fatta nel tempo più realistica sia nella restituzione delle forme fisiche che nella posizione, acquisendo contemporaneamente anche spessore tridimensionale.
L’Imago Pietatis appare ancora risentire delle influenze bizantine che caratterizzano la scuola veneziana: Cristo è presentato frontalmente, con le braccia incrociate e un’espressione di dolente tristezza, in un’innaturale posizione verticale che ricorda più la Resurrezione che la Deposizione nel sepolcro. In Cristo in pietà tra la Vergine e San Giovanni evangelista, realizzato pochi anni dopo, la scena acquista in naturalezza semplicemente ponendo due figure a sorreggere il corpo esanime nell’atto di mostrarlo ai fedeli; bisogna però giungere al meraviglioso Cristo in pietà sorretto da quattro angeli per assistere al definitivo approdo di Bellini alla pittura Rinascimentale grazie alla completa assimilazione della lezione di uno dei più celebri allievi della scuola squarcionesca: Andrea Mantegna. Il dipinto è reso particolarmente suggestivo dall’adozione di un fondo neutro e di una fonte di luce rasente, proveniente dal basso, che conferiscono all’insieme l’effetto di un bassorilievo ricordando il gusto della citazione archeologica mutuato da Francesco Squarcione.
Questa prima parte dell’esposizione è esaustivamente corredata da un video, realizzato dal Centro di Restauro Paola Zanolini – Ida Ravenna, dedicato alle indagini preliminari sull’Imago Pietatis durante le quali sono venute alle luce le tracce del disegno preparatorio oltre a molte informazioni sulla tecnica pittorica utilizzata.
La critica riconosce che si deve alla forte influenza di Giovanni Bellini il merito del passaggio della scuola veneziana da uno stile ancora legato all’oriente bizantino ad uno più moderno, che accogliesse i principi della prospettiva, come avveniva nella vicina Padova dove l’autore ebbe modo di lavorare fianco a fianco del cognato Andrea Mantegna. A esplicazione di questo passaggio stilistico degli artisti lagunari contemporanei del Bellini è dedicata la seconda parte della mostra, che presenta opere del Rinascimento veneto, di proprietà del Museo, realizzate nel terzo quarto del Quattrocento: la Madonna in trono con il Bambino e angeli di Antonio Vivarini, la Crocefissione di Alvise Vivarini, la piccola Deposizione dipinta su pergamena e la Madonna con il Bambino entrambe di Lazzaro Bastiani.
Ci sembra ben si adatti al tema “evoluzionistico” di questa preziosa mostra l’allestimento curato da Luca Rolla e Alberto Bertini: sono usate semplici pannellature dai colori neutri – per non entrare in competizione con la preziosità delle opere – per creare piccole stanze ove soffermarsi ad ammirare e riflettere sui singoli dipinti. Tagli strategicamente progettati nella cortina divisoria degli ambienti permettono di intravedere la tappa successiva del percorso di visita piuttosto che scorgere quanto si è lasciato alle spalle per un ulteriore confronto.
Molteplici sono le iniziative volte a valorizzare questa esposizione visitabile con il semplice biglietto d’accesso al museo: dai giorni ad ingresso gratuito offerti da ENI, agli aperitivi per godersi i capolavori a fine giornata lavorativa sino alle conferenze di approfondimento. Per il calendario completo di questi appuntamenti vi rimandiamo al sito del Poldi Pezzoli.

Silvana Costa

La mostra continua:
Museo Poldi Pezzoli
via Manzoni 12 – Milano
sino a lunedì 25 febbraio 2013
orario: da mercoledì a lunedì 10.00-18.00; martedì chiuso
giornate a ingresso gratuito: lunedì 26 novembre, lunedì 10 dicembre, lunedì 17 dicembre, lunedì 14 gennaio
aperitivi: mercoledì 14, mercoledì 21 e mercoledì 28 novembre, dalle 18.00 alle 21.00 (con visite
guidate alla mostra su prenotazione)
www.museopoldipezzoli.it

Giovanni Bellini. Dall’icona alla storia
a cura di: Andrea De Marchi, Andrea Di Lorenzo, Lavinia Galli Michero, Annalisa Zanni
comitato scientifico: Sandrina Bandera, Andrea De Marchi, Andrea Di Lorenzo, Giorgio Fossaluzza, Lavinia Galli Michero, Mauro Natale, Annalisa Zanni
progetto dell’allestimento: Luca Rolla, Alberto Bertini
verifica statica: Gianni Gambaro
grafica: Gregorietti e Associati-design and communication
restauri: Centro di Restauro Paola Zanolini – Ida Ravenna
video: Cristiano Beretta, Andrea Arienti
prestatori: Accademia Carrara / Gamec – Bergamo, Musei Civici Veneziani – Venezia, Museo della Città – Rimini, Museo Provinciale – Torcello (Ve), Pinacoteca Nazionale – Bologna
partner principale: ENI
con il sostegno di: Regione Lombardia – Cultura
con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia – Cultura, Provincia di Milano e Comune di Milano – Cultura

Catalogo:
Giovanni Bellini. Dall’icona alla storia
a cura di: Andrea De Marchi, Andrea Di Lorenzo, Lavinia Galli Michero
Società Editrice Umberto Allemandi & C. S.p.a, Torino
112 pagine; 24 x 28 cm; 20 tavole a colori; brossura
prezzo: 18,00 €

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