I maestri del design

Un itinerario alla ricerca delle mostre sul design d’autore con la speranza di imbattersi, strada facendo, in nuovi talenti.Anche quest’anno, a Milano, impazza la follia da Fuorisalone: migliaia di visitatori da ogni parte del mondo confluiscono in città per unirsi alla schiera di architetti, addetti ai lavori, studenti o semplici amanti delle cose belle che affollano la lista degli eventi. Ci siamo anche noi e vi proponiamo un itinerario di visita ad alcune delle mostre in programma; partiamo da dove tutto ha avuto inizio, dalla Triennale che a maggio festeggerà gli ottant’anni dall’insediamento nel monumentale Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio. L’Istituzione in realtà era stata fondata nel 1923 a Monza, in occasione della I Biennale delle arti decorative dell’ISIA, ad opera di Guido Marangoni per promuovere l’interazione tra industria, mondo produttivo ed arti applicate. Da qui, da sei anni, si inaugura la serie di eventi collaterali al Salone con la presentazione del nuovo allestimento del Triennale Design Museum di cui abbiamo già parlato; da qui iniziamo con la bella mostra dedicata a Gae Aulenti: importante architetto ma anche grande designer. Vanni Pasca ripercorre la storia progettuale di una creativa capace di spaziare dal razionalismo al good design, citando Neoliberty ed Art Deco, per poi recuperare con ironia la lezione delle avanguardie. Accolti da un corridoio rivestito in specchi in cui si moltiplicano all’infinito le figure femminile che corrono, dipinte da Pablo Picasso, protagoniste dell’allestimento dedicato dalla Aulenti alla Vacanza nell’ambito della XIII Triennale datata 1964, ci ritroviamo in una sala dall’impianto centrale. Come pianeti intorno al sole, attorno alla King Sun, la lampada da tavolo con setti in plexiglass ideata nel 1968 per lo showroom Olivetti a Buenos Aires, ruota una selezione dei più significativi lavori concepiti dalla Aulenti nel corso della vita, inframezzati da rimandi agli incarichi come architetto o scenografa. Ordinati per anno, con pannello esplicativo alle spalle, troviamo la sedia a dondolo Sgarsul, la serie di mobili Locus Solus, un tripudio di lampade Pipistrello che sembrano scendere la scalinata come soubrette dall’abito svolazzante, le due versioni del tavolo con le ruote, le luci da tavolo Ruspa e Rimorchiatore e i vasi per Venini.

Basta scendere di un piano per visitare una riflessione su trent’anni di lavori di una delle personalità più eclettiche dell’architettura e del design internazionale: Massimo Iosa Ghini. “Negli anni ’70-’80 – afferma l’artista – il mio è stato un grande lavoro di segno, basato sull’esercizio anche manuale del disegno, fino al raggiungimento della coscienza di poter trasformare uno scenario bidimensionale in uno reale, capace di evocazioni, in oggetti anche slegati dalla mia formazione progettuale.”
I materiali prodotti dagli anni ’80 ai giorni nostri sono organizzati per ordine cronologico, oltre che per aree tematiche, partendo dalla sezione Disegnare: una collezione di disegni, dalle scenografie per i programmi RAI all’avveniristico mobile bar (che vediamo anche realizzato), dalla copertina per il disco di Enrico Ruggeri – come un novello Andy Warhol – alle tavole di storie a fumetti. Ancora, in questa sezione, troviamo i layout per le pubblicità, le illustrazioni con i modelli di noti stilisti per Vanity sino alle scenografie per la compagnia di danza Sosta Palmizi il tutto tracciato con un tratto ad alto tasso di ironia e campito con un arcobaleno di colori. Il percorso prosegue con la sezione Innovare in cui si collocano oggetti elaborati per note marche del settore industriale, dalle macchine per caffè agli occhiali da sole – presentati sia in forma di progetto che di prodotto commercializzabile – insieme agli allestimenti per i negozi del gruppo Fiorucci – ecco un altro richiamo alla Factory – e visioni urbane policrome, altamente futuribili, con edifici dalla forme morbide ed aerodinamiche, quasi ispirate alle città delle vecchie pellicole di fantascienza. Muovendoci tra ambienti creati porzionando la superficie espositiva grazie a telai rivestiti di tessuto su cui sono stampati i disegni di Iosa Ghini, cogliamo suggestioni giapponesi, studiamo soluzioni proposte per catene di negozi ed alberghi, cerchiamo di capire cosa significhi per lui “sostenibile ma bello oggi” e, leggendo le didascalie del suo intervento per IBM, costruiamo un parallelismo con la collaborazione tra Gio Ponti e la Montecatini. Dalla mostra emerge tutta l’emilianità di un progettista che collabora con conterranei come Ferrari o lavora su luoghi iconici quali l’appartamento natale di Giorgio Morandi per cui, in occasione del recente restauro, ha studiato come ripristinare l’originaria distribuzione degli ambienti.

Al Casabella Lab, lo spazio espositivo legato alla nota rivista di architettura, è allestita una strepitosa mostra dedicata alla nuova veste che lo studio David Chipperfield Architects ha progettato per le principali boutiqueValentino in giro per il mondo. Spettacolari plastici degli ambienti in scala 1:5 restituiscono la raffinatezza delle diverse tipologie di spazi che compongono una boutique senza scadere nell’opulenza gratuita, utilizzando gli stessi materiali e l’identica cura nei dettagli che saranno riposti nella realizzazione definitiva. In perfetta sintonia con la settimana dedicata a promuovere il buon design ma anche i materiali e le finiture per interni, lo studio propone abbinamenti suggestivi tra la tradizione incarnata da marmo, legno, ottone, pelle, vetro e gesso con l’innovazione della fibra di carbonio. Chic infine l’idea dell’allestimento che mette in contrasto gli scintillanti plastici con il legno grezzo delle casse da imballo, usate a guisa di piedistalli, mentre tutt’attorno, lungo le pareti, sono appese le foto e le tavole di progetto la cui la purezza grafica non può che farci inchinare in omaggio al David Chipperfield’s style.

L’ultima tappa del nostro percorso ideale è dedicata ad un appuntamento che si ripete già da alcune edizioni del Salone: il connubio tra i giovani artisti di Fabrica – il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group – ed il FAI. Quest’anno, a ciascun artista, è stato assegnato uno dei Beni affidati alle cure ed alla gestione del Fondo Ambiente Italiano col compito di viverlo, analizzarlo e, da queste esperienze, proporre un oggetto di design. Da questo progetto sono nati i dieci prototipi esposti nel padiglione del tennis della villa realizzata da Piero Portaluppi nella prima metà degli anni ’30 per la famiglia Necchi-Campiglio in pieno centro a Milano. Sottile è la linea che divide il disegno industriale dall’artigianato artistico in oggetti come il San Fruttuoso Space Divider di Charlotte Juillard realizzabile solo con il contributo di maestranze locali o il Timbro di Mariana Fernandes riproducente il salto della Grande Cascata con, sullo sfondo, i resti dell’acropoli romana nel Parco Villa Gregoriana a Tivoli. Certamente da oggetti quali i Candelabri di Valentina Carretta ispirati a Castello di Avio o l’Alfabeto,gli stencil con i caratteri desunti dalle scritte del teatro teatrino di Vetriana di Catarina Carreiras dimostrano quanto i giovani artisti abbiano fatto tesoro delle emozioni di vivere un luogo ad alto contenuto culturale.

Le mostre continuano:
Triennale Design Museum
Triennale di Milano
viale Alemagna, 6 – Milano
orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30; giovedì 10.30 – 23.00; lunedì chiuso
8 – 14 Aprile 2013: 10.30 – 22.00
la biglietteria chiude un’ora prima delle mostre
il giardino è accessibile da aprile a ottobre
www.triennale.it
Gae Aulenti. Gli oggetti e gli spazi
fino a domenica 8 settembre
a cura di Vanni Pasca
allestimento Gae Aulenti Architetti Associati
e
Massimo Iosa Ghini
a cura di Iosa Ghini Associati
con la patnership di Fiandre Architectural Surfaces, Iris Ceramica, Rossato

fino a mercoledì 1 maggio
Catalogo:
Massimo Iosa Ghini
con testi di Luca Beatrice, Stefano Casciani, Aldo Colonetti e Luigi Prestinenza Puglisi
Skira, 2013
24 x 28 cm, 168 pagine, 165 colori, cartonato, bilingue (italiano-inglese)

Casabellalaboratorio
via Marco Polo 13 – Milano
fino a sabato 20 aprile
orario: lunedì-venerdì 16-20 sabato 12-20
ingresso gratuito
http://casabellaweb.eu

allestimento della mostra Chipperfield veste Valentino
con il contributo di Valentino
allestimento David Chipperfield Architects, Milano
produzione allestimento Laboratorio Morseletto, Brendolini Scale, Viabizzuno

Villa Necchi Campiglio
via Mozart 14 – Milano
orario 10-18 chiuso il lunedì e il martedì
www.fondoambiente.it

Belvedere
I Beni del FAI e i designer di Fabrica
autori: Sam Baron (F), Catarina Carreiras (PT), Mariana Fernandes (PT), Dean Brown (UK), Valentina Carretta (IT), Charlotte Juillard (F), David Raffoul (LEB), Giorgia Zanellato (IT), Ryu Yamamoto (JP), Daniela Mesina (IT)
sino a domenica 5 maggio
ingresso gratuito
www.fabrica.it

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