Luca Bizzarri e Francesco Montanari conferiscono ritmo e brio al dramma scritto e diretto da Davide Sacco. Un dramma che si ripete uguale sin dalla notte dei tempi. Un dramma che, alla morte del tiranno, induce i servi a illudersi di poter non essere più servi.
È in scena al Teatro Carcano di Milano fino a domenica 13 aprile Il medico dei maiali, lo spettacolo scritto e diretto da Davide Sacco.
È una tragedia di ambientazione moderna che tuttavia strizza vistosamente l’occhio a Shakespeare e, in particolare, a Macbeth, a iniziare dall’ambientazione in Scozia. Le vicende si svolgono tutte nella sala del lussuoso albergo che il re, con il suo seguito di dignitari e servitori, è andato a inaugurare. La storia si sviluppa interamente all’interno di una delle sale dell’albergo come allude la scenografia concepita da Luigi Sacco a ricrearne la parete su cui si apre la porta d’accesso. Sulla parete, finemente decorata con boiserie, si staglia a caratteri cubitali la scritta “THE KING IS DEAD”, il re è morto.
Morto avvelenato: è questa la prima parte del piano ordito proprio dai consiglieri che gli sono più vicini (David Sebasti e Mauro Marino) per impossessarsi del potere una volta liquidato anche il principe ereditario. Il principe non subirà la stessa sorte del padre ma, vittima della propria debolezza di carattere, pochi mesi dopo l’incoronazione sarà lui stesso a chiedere di poter abdicare.
Il piano subisce un intoppo: il medico di palazzo, complice dei cospiratori, resta bloccato dal maltempo e non può constatare il decesso del re ma fortunatamente in albergo alloggia un medico (Luca Bizzarri). Un medico dei maiali come ci tiene egli stesso a puntualizzare. Un uomo non propriamente filomonarchico come si può dedurre dall’aneddoto sul maiale Serge che ripete più volte nel corso dello spettacolo per quanto ogni volta con un finale – e una morale – leggermente diverso. Egli si strugge di condividere le proprie ideologie politiche con il principe (Francesco Montanari) ritenendo, alla pari dei due cospiratori, che sia un uomo facilmente manipolabile.
Il principe è giunto in fretta e furia da una festa in costume organizzata in occasione del gay pride: è travestito da ufficiale nazista. Se a questo si aggiunge la passione per la cocaina e un servizio giornalistico in cui compare nudo è chiaro a chi Davide Sacco si sia ispirato. Tale abbrutimento è dovuto all’assoluta mancanza di carattere o, come anche il modello cui l’autore si ispira, alla forzata inattività in attesa venga il proprio turno di salire al trono, succube di un padre autoritario? La risposta non tarda a venire: una volta cambiato d’abito per potersi presentare ai sudditi nel suo primo discorso ufficiale da re, il principe ha modo di esporre ai cospiratori e al veterinario quali siano i suoi programmi per il futuro, rivelando quale delle due visioni di governo intenda fare propria. Ben lungi dal fornire indizi Artalks invita i lettori a scoprire l’epilogo di Il medico dei maiali recandosi a teatro, confidando nel fatto che non resteranno assolutamente delusi dallo spettacolo.
Spettacolo tagliato su misura per i due protagonisti, Luca Bizzarri e Francesco Montanari, che, pur non allontanandosi molto dai personaggi che li hanno resi celebri, mostrano indubbie capacità attoriali che consentono loro di catalizzare l’attenzione del pubblico per quasi un’ora e mezza. Luca Bizzarri con fare sornione dà vita ad autentici tormentoni che cadenzano con allegria l’intera rappresentazione e i faccia a faccia con Montanari sono un distillato di pura comicità. David Sebasti, Mauro Marino e Luigi Cosimelli – il valletto incaricato di aprire e chiudere la porta – completano il quadro dimostrandosi impeccabili nei propri ruoli. Davide Sacco dirige Il medico dei maiali con ritmo crescente sino all’epilogo finale, mantenendo alta la suspense nel pubblico.
Pubblico che sino alla fine non riesce a comprendere quale risvolto possa prendere lo spettacolo, se volgere definitivamente in commedia o se confermare i toni cupi da tragedia dell’incipit. Se quell’aneddoto a sfondo politico sul maiale Serge possa portare a una reale democrazia o se le aspettative verranno disilluse come accade, proprio per mano dei maiali, ne La fattoria degli animali di George Orwell.
È forte il messaggio morale, sociale e politico che Davide Sacco cerca di trasmettere con questa sua opera e il tono brillante con cui è veicolato nel corso della rappresentazione teatrale permette di cogliere appieno con ironia le contraddizioni del nostro presente. Lo stesso autore infatti ama sottolineare come “la vita si mostra sempre più beffarda, violenta e crudele di quanto si potrebbe immaginare. Quando le certezze cadono, quando muoiono i padri e crollano le torri, l’essere umano si mostra sempre per quello che è: una bestia, una bestia pronta a essere un uomo”.
Il pubblico applaude a lungo il cast di questo dramma contemporaneo illuminato da sprazzi di disarmante comicità che, unitamente alle note di Imagine, inducono a sperare in un lieto fine. Immaginare, in fondo, è il primo passo per costruire un mondo diverso, se possibile migliore o, almeno, più equo.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Carcano
corso di Porta Romana 63 – Milano
fino a domenica 13 aprile 2025
www.teatrocarcano.comIl medico dei maiali
testo e regia Davide Sacco
con Luca Bizzarri, Francesco Montanari, David Sebasti, Mauro Marino, Luigi Cosimelli
scene Luigi Sacco
costumi Annamaria Morelli
luci Luigi Della Monica
musiche Davide Cavuti
aiuto regia Claudia Grassi
amministratore di compagnia Luigi Cosimelli
produzione Ente Teatro Cronaca, LVF – Teatro Manini di Narni
testo vincitore del Premio Nuove Sensibilità 2.0 2022
durata: 80 minuti