Il Piano Regolatore di Cesare Beruto

Approfondire gli strumenti di controllo del territorio del passato per capire le logiche di espansione urbana odierne e potersi eventualmente opporre alle follie immobiliari.
Lo scorso novembre, dopo mesi di dure contestazioni provenienti tanto da insigni urbanisti quanto da semplici cittadini, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Lucia De Cesaris, ha annunciato la revoca del Pgt (Piano di governo del territorio) per rivedere qualche passaggio dell’iter di approvazione. Si riparte dunque dalla fase di valutazione delle osservazioni sollevate, pur tenendo attive le misure di salvaguardia in vigore dal 14 luglio 2010, i programmi integrati di intervento nonché gli interventi diretti. Le critiche maggiori al Piano approvato sono riassumibili in due semplici punti: la pesante cementificazione del Parco Agricolo Sud  e la cessione di ampie libertà di pianificazione al mercato immobiliare. Mentre i lavori procedono – la scadenza fissata per l’approvazione della nuova versione è il 31 dicembre 2012 – è importante capire i principi e le regole che hanno organizzato lo sviluppo della Milano moderna al fine di riuscire a cogliere pregi e limiti, non solo degli strumenti urbanistici attuali, ma anche di tante operazioni che si stanno compiendo appena al di là della cerchia dei bastioni: Porta Nuova ed area ex-Fiera campionaria in primis.
Milano nei secoli si è sviluppata seguendo uno schema che intreccia anulari con radiali e la rete dei navigli; nei punti di intersezione si aprono le porte di ingresso in città; partendo dal nucleo romano, procedendo per fasce concentriche individuiamo la parte medievale e poi quella racchiusa entro i bastioni spagnoli realizzati nella seconda metà del ‘500 che segnavano il confine comunale, la città era circondata da un’altra entità amministrativa, dalla desueta forma ad anello allungato verso sud, denominata Copri Santi per la presenza di numerosi cimiteri.
All’epoca dell’Unità d’Italia, nel 1881, Milano, designata quale capitale economica del regno, conta una popolazione di 322 abitanti in costante incremento; nel 1874 era già stato annesso al nucleo originario anche il comune dei Corpi Santi che nei decenni precedenti aveva visto insediarsi attività manifatturiere ed aveva realizzato importanti processi di infrastrutturazione come la  tramvia e la rete di distribuzione del gas. Risale al 1807 il primo piano regolatore di epoca moderna, voluto da Napoleone per rinnovare Milano riproponendo interventi analoghi a quelli di matrice illuminista parigini; con il ritorno della dominazione asburgica, si prosegue con le operazioni di apertura di rettifili nel nucleo consolidato, la sistemazione dell’area del castello e quella di piazza Duomo. Agli sgoccioli del XIX secolo, con le mutate condizioni politiche e conseguentemente economiche (nel 1881 viene tra l’altro aperto il traforo del Gottardo, intensificando il flusso dei traffici commerciali) Milano ha bisogno di un nuovo strumento urbanistico che possa esaudire in modo razionale la forte domanda di aree urbanizzate per la residenza, le attività commerciali e quelle produttive: il compito di elaborarlo viene assegnato a Cesare Beruto, ingegnere che dall’epoca della laurea presso l’ateneo di Pavia era sempre stato in forse all’ufficio comunale del piano. La sua proposta presentata nel 1884 ma, dopo modifiche ed integrazioni, approvata definitivamente nel 1889 prevede la prosecuzione dell’espansione per anelli concentrici, procedendo all’eliminazione degli ostacoli allo sviluppo ovvero la copertura dei navigli e l’abbattimento delle mura spagnole; la nuova cerchia che cinge la città moderna è quella ferroviaria che prevede scali in presenza dei punti di maggior concentrazione produttiva o commerciale. Per le zone di espansione, quelle che oggi sono racchiuse dalla circonvallazione interna, l’ing Beruto prevede di dividere i settori tra i vari assi viari in uscita dal centro storico verso il territorio, in grandi isolati, delimitati da ampi viali alberati, ciascuno dotato delle infrastrutture di base: distribuzione di gas ed acqua potabile, rete fognaria e servizio di trasporto pubblico. A prescindere dalle funzioni insediatevi, chiunque realizzi nuove costruzioni deve rispettare parametri precisi di allineamento al filo stradale ed altezza stabiliti per ogni zona da appositi regolamenti oltre che tutte le indicazioni in materia di igiene dettate dalla legge; nelle aree di maggior pregio sono previste anche indicazioni di carattere estetico; comunque, la parte interna del lotto è lasciata alla libera progettazione dei proprietari. Uno strumento così concepito risulta estremamente efficace per attrarre investitori italiani e stranieri in città, permettendo così la realizzazione degli interventi pubblici previsti, di nuovi edifici monumentali e la sistemazione, ad opera Emilio Alemagna dell’area dietro il castello  trasformandola in un grande parco pubblico.
Questo piano è stato così incisivo da governare le trasformazioni e gli assestamenti urbani, grazie ad integrazioni e varianti, fino al 1953; ha visto la popolazione milanese raggiungere la cifra di 1.275.000 abitanti; ha retto a due guerre mondiali e a profonde trasformazioni del sistema di trasporto pubblico. Alla luce di queste motivazioni, in ragione dei lavori in corso per l’elaborazione del nuovo strumento urbanistico, riteniamo siano imperdibili gli incontri organizzati in Triennale a corollario della mostra, dove famosi urbanisti italiani ci spiegano le innovazioni del piano Beruto -approfondendo il nostro breve excursus storico – e ci tratteggiano possibilità e potenzialità di sviluppo della metropoli lombarda.
Solo la conoscenza del passato ci permette di giudicare il presente e fare le scelte ottimali per il futuro senza farci condizionare da slogan populistici e ricostruzioni virtuali che in realtà mirano più al consolidamento patrimoniale dei soliti pochi che al miglioramento della qualità della vita urbana dei molti.

Silvana Costa

La mostra continua:
Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 – Milano
Orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30
giovedì 10.30 – 23.00     lunedì chiuso
www.triennale.it

Il Piano Regolatore di Cesare Beruto: uno sguardo sul passato un suggerimento per il futuro
A cura di: Alberto Ferruzzi e Marco Romano
Fino a domenica 20 maggio 2012
Ingresso gratuito

Programma degli incontri in occasione della mostra:

Venerdì 11 Maggio ore 18.30
Il piano di Cesare Beruto nel contesto europeo
Augusto Rossari
Ludovico Milesi

Mercoledì 16 Maggio ore 18.30
I quartieri nuovi e le periferie nel piano del 1884: un confronto su progetti
Luigi Mazza
Augusto Cagnardi
Marco Romano
Gianni Biondillo

Giovedì 17 Maggio ore 18.30
Le acque e i canali nel Piano Beruto
Umberto Vascelli Vallara
Empio Malara
Gianni Beltrame
Emilio Battisti
Luca Beltrami Gadola
Maurizio Brown

Venerdì 18 maggio ore 18.30
Fase conclusiva
Claudio De Albertis, presidente della Triennale
Alberto Ferruzzi e Marco Romano curatori della mostra
commentano i contenuti della mostra e dibattono con il pubblico presente.
E’ stato invitato l’assessore all’urbanistica del Comune di Milano avv. Ada Lucia de Cesaris

Didascalie:
Leonardo da Vinci, Immagine schematica di Milano, in pianta e in profilo orizzontale
Schema del piano Beruto dove si evidenziano chiaramente il nucleo storico e la zona di espansione, il parco Sempione e la piazza d’Armi che poi sarà convertita in quartiere fieristico nel 1923

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