I festeggiamenti per l’80° anniversario della Liberazione ad AltaLuce Teatro sono proseguiti per tutto il fine settimana rendendo un particolare omaggio a una componente fondamentale della Resistenza: le donne.
Le donne hanno apportato un importante contributo alla Resistenza. Una stima di massima parla di 35.000 combattenti; 20.000 aventi funzioni di supporto; 70.000 organizzate nei gruppi di difesa della donna; 4.653 arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti; 2.756 deportate nei lager tedeschi; 2.900 giustiziate o uccise in combattimento e 1.700 ferite.
Il rossetto e la bomba, lo spettacolo prodotto da Accademia dei folli compagnia di musica-teatro, andato in scena ad AltaLuce Teatro il 26 e 27 aprile, racconta la storia di una di loro, Teresa Mattei. Il testo di Emiliano Poddi ripercorre il periodo dall’infanzia al 1946 quando, appena venticinquenne, viene eletta nell’Assemblea costituente e contribuisce alla stesura della Costituzione italiana.
Un intervallo di tempo durante il quale Teresa Mattei matura gli ideali di libertà e uguaglianza che guideranno il resto della sua vita. Ideali maturati ascoltando i discorsi antifascisti degli intellettuali ospiti della villa di famiglia alle porte di Firenze e, successivamente, confermati nell’assistere impotente alle incarcerazioni del padre per l’opposizione al governo fascista o all’allontanamento da scuola e alla successiva deportazione di due compagne di classe di origini ebraiche. Ideali che impara presto a pagare in prima persona, venendo espulsa dal liceo e, negli anni seguenti, arrestata, torturata, abusata e condannata a morte.
Coraggiosa, a sedici anni Teresa Mattei va a Nizza su incarico del padre per portare un aiuto economico ai fratelli Rosselli; nel 1943 diventa una staffetta dei GAP – Gruppi di Azione Patriottica con il nome di Chicchi e, quando il fratello Gianfranco viene arrestato, intraprende il viaggio verso Roma per averne notizie. L’antifascismo è una componente imprescindibile della sua giovinezza ma non l’unica: sebbene circondata dall’orrore e dalla violenza Teresa Mattei non rinuncia agli studi, iscrivendosi alla facoltà di filosofia e laureandosi nel 1944 con una tesi su George Berkeley.
“Esse est percipi” – essere è essere percepito – è la teoria del filosofo settecentesco che Emiliano Poddi in Il rossetto e la bomba trasforma nel motto che guida Teresa Mattei durante le missioni: in un mondo dove le donne godono di poca se non nulla considerazione, essere sottovalutata e, quindi, ignorata dai militari le consente di portare a termine gli incarichi affidatile. Le basta infatti un filo di rossetto per mischiarsi a una folla di signore eleganti e consegnare una bomba senza che mai nessuno controlli cosa ha nella borsetta.
È invece orgogliosa che il suo pensiero sia percepito e recepito dai colleghi della Costituente, permettendole di contribuire alla fondazione della Repubblica sui principi di libertà e uguaglianza difesi sul campo insieme a decine e decine di migliaia di italiani di ogni ceto e sesso.
Il testo di Emiliano Poddi è un inno all’antifascismo, da intendersi non quale movimento di massa ma come atto di ribellione e di scelte consapevoli di individui singoli, ciascuno mosso da proprie motivazioni ma pronto a fare fronte comune per un obiettivo condiviso.
Il rossetto e la bomba si sviluppa in forma di narrazione autobiografica e Giovanna Rossi caratterizza Teresa Mattei, da un lato, con il vigore indomito di chi insegue i propri ideali e, dall’altro, con la serenità di chi, dopo tanta sofferenza fisica e morale, è giunto alla vittoria. L’attrice offre una prova emozionate e coinvolgente grazie a una bilanciata combinazione di forza, coraggio, dolore, disillusione e speranza. Il regista Carlo Roncaglia crea quell’atmosfera sospesa che ben si accompagna alla narrazione di imprese eroiche, enfatizzandola eseguendo in prima persona canzoni popolari dal vivo, con ritmo lento e voce tonante a renderle ancor più incisive.
I molti minuti di applausi premiano innanzitutto la magistrale prova di Giovanna Rossi e di Carlo Roncaglia ma pure la figura di Teresa Mattei restituita con umanità da Il rossetto e la bomba e assurta a emblema di tutte le altre persone che hanno preso parte alla Resistenza.
Sono passati ottant’anni dalla Liberazione eppure in quell’applauso si legge anche un anelito di ribellione, una resistenza a consegnare quel particolare periodo storico nell’oblio e, con esso, una Costituzione in cui si ripudiano il fascismo e la guerra.
Silvana Costa
Lo spettacolo è andato in scena:
Alta Luce Teatro
Alzaia Naviglio Grande 190 – Milano
26 e 27 aprile 2025
www.altaluceteatro.comIl rossetto e la bomba
con Giovanna Rossi, Carlo Roncaglia (voce, pianoforte)
arrangiamenti musicali Accademia dei Folli
testo Emiliano Poddi
regia Carlo Roncaglia
produzione Accademia dei Folli compagnia di musica-teatro