Il Sogno di De Capitani

Sogno-ElfoTorna in scena, con un cast rinnovato, una delle produzioni del Teatro dell’Elfo più amate di tutti i tempi.

Ogni compagnia ha in carniere uno spettacolo che, più di tutti gli altri, la identifica: un’opera apprezzata dai critici ed applaudita dal pubblico ad ogni riproposizione in cartellone. Tra le tante produzioni del Teatro Elfo – quasi fosse un destino profetizzato dalla scelta di siffatto nome – da oltre trentacinque anni il cavallo di battaglia è il Sogno di una notte di mezza estate. Prima, nel 1981, nella versione musical rock di Gabriele Salvatores e, poi, nella forma ideata e diretta da Elio De Capitani, su testo tradotto da Dario Del Corno.
A differenza di tante altre versioni cui si assiste – non ultima quella firmata da Luca Ronconi, ciclicamente riproposta dal Piccolo Teatro – questa sprigiona tutto il sapore del teatro delle origini, quando le compagnie erranti catturavano l’attenzione del pubblico con un linguaggio ruvido, il fare burlone e le battute dagli espliciti riferimenti sessuali. De Capitani propone una messinscena filologicamente pertinente, scoppiettante come non mai, in grado di catturare l’attenzione degli spettatori in sala e non lasciarla andare sino al romantico epilogo. La sorprendente scenografia mobile, progettata anche per questa produzione dell’Elfo da Carlo Sala, in pochi gesti, come per magia, si trasforma dal sontuoso palazzo di Teseo ad Atene alla radura nella foresta dove le belle fatine vegliano il sonno di Titania, loro regina. In un battere di ciglia ci si trova trasportati dalla realtà alla più sorprendente delle fiabe. I costumi, firmati da Ferdinando Bruni, con il loro stile punk rock da un lato rendono lo spettacolo ancor più suggestivo e, dall’altro, evocano la versione del Sogno diretta da Salvatores.
Da questa Stagione, per “raggiunti limiti d’età” come hanno scherzosamente sottolineato in conferenza stampa, Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani cedono il testimone rispettivamente a Enzo Curcurù per il duplice ruolo di Teseo/Oberon, il re degli elfi del bosco, e a Marco Bonadei il travolgente cuoco Bottom con la passione per la recitazione. Da un rapido scambio di battute con chi, come noi, aveva ammirato sul palco gli interpreti originali, mai scelta dei giovani eredi sembra essere stata più azzeccata. In realtà tutto il cast, diretto con polso fermo ma animo leggiadro da De Capitani, è straordinariamente all’altezza di una siffatta produzione. La Compagnia dell’Elfo dimostra, una volta ancora, quanto risulti convincente il suo modo di leggere Shakespeare e quanto non sia tempo sprecato condividere con le giovani generazioni la propria filosofia.
OperaLombardia ha premiato lo stile irriverente e brillante di codesta visione del Sogno di una notte di mezza estate conferendo al tandem De Capitani/Bruni l’onore/onere di dirigere A Midsummer Night’s Dream, un’opera in tre atti composta da Benjamin Britten, con libretto scritto dallo stesso Britten con Peter Pears, eseguita dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali. Il tour ha proposto, a giorni alterni, entrambe le versioni – in musica e in prosa – della celeberrima commedia di William Shakespeare, riscuotendo ovunque grandi consensi. A quattrocento anni dalla morte, il Bardo non è mai stato così attuale, per la capacità di elaborare metafore che pongano la società contemporanea davanti alla rappresentazione – tanto rocambolesca quanto impietosa – dei propri vizi e virtù.

Silvana Costa

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Lo spettacolo continua:
Teatro Elfo – sala Shakespeare
c.so Buenos Aires 33 – Milano
fino a domenica 4 dicembre 2016
orari: dal martedì al sabato 20.30; domenica 16.00
www.elfo.org

Sogno di una notte di mezza estate
di William Shakespeare
regia di Elio De Capitani
traduzione di Dario Del Corno
con Corinna Agustoni (Starveling), Giuseppe Amato (Puck), Marco Bonadei  (Bottom), Sara Borsarelli (Ippolita/Titania), Clio Cipolletta (Elena), Enzo Curcurù  (Teseo/Oberon), Loris Fabiani (Demetrio), Lorenzo Fontana (Tisbe), Vincenzo Giordano (Lisandro), Sarah Nicolucci (Ermia), Luca Toracca (Quince), Emilia Scarpati Fanetti (fata), Vincenzo Zampa (leone)
scene di Carlo Sala
costumi di Ferdinando Bruni
musiche originali di Mario Arcari
coro della notte di Giovanna Marini
luci di Nando Frigerio
produzione Teatro dell’Elfo

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