Inequilibrio Festival. Venerdì 30 giugno

scritta-2 Al Castello Pasquini di Castiglioncello giornata festivaliera all’insegna del contemporaneo multilinguistico.

Dopo un mese di caldo torrido, il tempo sembra voler perseguitare il Festival organizzato da Armunia, pregiudicando la possibilità di assistere agli spettacoli previsti all’aperto, ossia nell’anfiteatro e, per la precisione, alla Trilogia firmata da Roberto Latini.

Si inizia, quindi, alle 18.30, nella Sala del Ricamo di Castello Pasquini, con la Compagnia Gogmagog, che porta sul palco sei brevi racconti dello scrittore francese, Jean Roland Fichet, tradotti da Luca Scarlini. Scene di vita in un paesino, che descrivono rapporti interpersonali o di coppia, le motivazioni reali che sottostanno alle scelte politiche, le velleità turistiche – tutte accomunate dalla volontà di presentare un lato della realtà tanto positivo quanto fittizio. Toccando tutte le possibili degenerazioni, da quelle ambientali, alle meschinità politiche fino alle violenze all’interno delle mura domestiche.
L’interpretazione non riesce però a coinvolgere lo spettatore e ad appassionarlo alla molteplicità dei temi trattati. I racconti scivolano l’uno dopo l’altro senza scalfire la superficie surreale, rimanendo a livello di narrazione senza mai farsi azione agita su un palco (o autentica messinscena).

A seguire, alle 19.30, il primo studio di Lucifer – una produzione Industria Indipendente – sul tema di chi sia nato prima tra l’uovo e la gallina.
Un inizio molto coinvolgente con la creazione/generazione di Lucifero attraverso una danza che rimanda ai movimenti e all’uso di ogni parte del corpo propri del Butoh.
Una trasformazione lenta e dolorosa accompagnata dall’apprendimento della parola, che si manifesta lentamente – sillaba dopo sillaba – sino a strutture di senso sempre più compiute. La musica che ben si presta ad accompagnare questa crescita che, successivamente, renderà possibile il monologo di Lucifero teso a trasformare la perfezione geometrica e consistenza materica dell’uovo in un sussulto di vita propria.
L’uovo, prima distrutto – a volte in modo accidentale, in altre con il puro spirito di rivalsa dell’angelo decaduto nei confronti dell’umana specie – e che, di volta in volta, come l’araba fenice, risorge in forma nuova – grazie alle mani di Lucifero, che rimodellano brandelli di vita precedente con afflati e saliva.
Situazioni che, rigenerandosi le une dalle altre, porteranno a una sequela di finali sempre più drammatici con un aumento costante della violenza, generata dagli insuccessi.
E se le religioni paiono tutte impotenti di fronte all’ecatombe, anche la natura – nel suo intimo maligna “e puttana” – distrugge i momenti di aggregazione e condivisione, spegnendo ogni possibilità per Lucifero di portare a termine il suo progetto di vita.
Una tematica impegnativa legata, nella parte verbale, agli stereotipi linguistici statunitensi. Caricati di eccessi eppure poveri di contenuti.
Un primo studio che sembra presentare un sovrappiù di splatter, coniugato a una complessità forse eccessiva di temi, ma che si giova di una presenza interpretativa (PierGiuseppe Di Tanno) e musicale (Lady Maru) davvero eccellenti, coadiuvata da un altrettanto buon uso delle luci (Daniele Spanò e Luca Brinchi).

Luciano Uggè

Gli spettacoli hanno avuto luogo
nell’ambito di Inequilibrio Festival 2017:
Castello Pasquini
piazza della Vittoria

Castiglioncello (LI)
http://armunia.eu

venerdì 30 giugno
Sala del Ricamo, ore 18.30
Gogmagog presenta:

Piccole commedie rurali
teatro, prima nazionale

 
Sala del Camino, ore 19.30
Industria Indipendente presenta:

Lucifer
teatro, primo studio

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