Intransito: teatro per tutte le stagioni

Nanirossi Vincono Intransito 2Al Teatro Akropolis di Genova si è appena conclusa la rassegna teatrale dedicata alle Compagnie under 35, che ha visto una folta partecipazione di pubblico di tutte le età: bambini, ragazzi, adulti e anziani.

Nella due giorni genovese sono stati presentati i lavori di sei Compagnie, selezionati tra un’ottantina di proposte provenienti da tutta Italia, che hanno spaziato per generi e tematiche.
Superata la forma del monologo, ancora imperante nei teatri italiani anche per motivi economici, si è tornati ad assistere a spettacoli interpretati da due a cinque attori,  con una coralità ritrovata soprattutto nella bella prova dell’irlandese Darren Donohue, autore di Dayshift.
Largo spazio anche ai mezzi di comunicazione e, in particolar modo alla tv e al format del reality, utilizzati per affrontare tematiche diverse. Dal matrimonio visto come scelta assennata e necessaria per vincere la solitudine e la paura di invecchiare (Amami, baciami, amami, sposami), messo curiosamente in scena da due interpreti giovanissime; all’elezione del Presidente in un futuro a metà strada tra Orwell e il GF televisivo (The Quirinal).
In particolare, il primo trova nel matrimonio e, quindi, nel rapporto a due, una possibile via di fuga alla solitudine, in un mondo che si sta chiudendo sempre di più nel piccolo egoismo da single. Sembrano lontane le istanze di quelle generazioni che, negli anni Settanta, criticavano la struttura mononucleare e patriarcale in favore di una socializzazione ampia e di risposte condivise nel mondo del lavoro (con le cooperative) o negli affetti personali (dalla coppia aperta all’idea di famiglie al plurale).
Nel secondo, The Quirinal, il format da Casa del Grande Fratello è utile a disvelare i vizi e le storture demagogiche di una società dove ciò che interessa non è il contenuto bensì un generico gradimento su base emotiva. Pur nella sua semplicità, il meccanismo diverte e funziona e la costruzione drammaturgica, fedele al modello, è comunque in grado di denunciarne le storture e deridere questa nostra socialità dell’apparire.
Il mezzo cinematografico irrompe nel secondo spettacolo della prima serata, Ommioddio. Dove un alieno – che ha imparato a parlare e a muoversi grazie ai blockbuster hollywoodiani – aiuterà una vecchia sola e abbandonata di fronte a una televisione (che continua a ricordarle che la vita sulla Terra finirà nel giro di pochi giorni) a superare le proprie paure. Paura della morte, ma soprattutto del diverso o dello straniero, visto come una minaccia per sé e i propri beni.
Le messinscene vagamente da cabaret si sono alternate a drammaturgie più complesse legate al tema del lavoro alienante in fabbrica (Dayshift); e alla deriva del potere in tutte le sue declinazioni, anche le più feroci (L’ultimo Kaligola). Nel primo, in particolare, la tematica della ricerca di gratificazioni in un mondo alienato e alienante traspare in filigrana nell’esistenza di un operaio alla catena di montaggio, che esaurisce la sua vita (letteralmente e metaforicamente) nel proprio turno di lavoro.
Snelle ed essenziali le scenografie, che hanno permesso l’alternanza dei lavori di ben tre Compagnie a serata, tra le quali si sono distinte quelle di Nanirossi, vincitori della manifestazione (e del premio di 1500 euro del Comune di Genova), che si sono avvalsi di materiali poveri come gli scatoloni di cartone e lo scotch da pacco per il loro spettacolo per ragazzi (Sogni in scatola). In un piccolo universo costruito con il materiale forse meglio riciclabile, si svolge la storie di due “piccole persone” (un po’ alla Ascanio Celestini), senza l’ausilio di una sola parola. Grazie alla clownerie, ad alcuni momenti acrobatici e alla mimica, i Nanirossi ricostruiscono l’incontro tra due giovani, che si innamorano, sposano e mettono su casa. Il rapporto conflittuale tra i coniugi deborda però un po’ e i riferimenti anche ai drammatici conflitti attuali e a una certa violenza domestica lascia perplessi. Bello il finale con un delicato esempio di teatro d’ombre e diversi momenti di una dolcezza mai stucchevole (la pesca, il volo dell’aquilone).
L’ultimo Kaligola conclude la rassegna. Un’indagine sul potere e sulla sua natura, su chi davvero lo eserciti e chi lo subisca e/o lo condivida. Ciò che vediamo di fronte a noi è davvero il potere o ne è solo la rappresentazione guidata da altri che, nell’ombra, lo gestiscono? Una drammaturgia originale che, attraverso la messinscena grottesca, lascia il pubblico con più dubbi che risposte. Un lavoro che destabilizza e scortica, piuttosto che stendere un balsamo su questo nostro piccolo mondo alienante.
Ottimo, infine, il lavoro dei tecnici e delle Compagnie che si sono comportati con grande professionalità e hanno saputo sostenere il ritmo serrato – necessario a presentare tre spettacoli a serata. Gran finale con pubblico e Compagnie, giurati e critici, organizzatori e tecnici tutti insieme riuniti per applaudire i vincitori, e il Gruppo di Teatro Campestre – che si è aggiudicato la menzione speciale.

Luciano Uggè

Nanirossi Vincono Intransito 2015_2Nanirossi Vincono Intransito 2015

La rassegna Intransito ha avuto luogo: 
Teatro Akropolis 

via Boeddu, 10 – Genova Sestri Ponente 
venerdì 20 e sabato 21 novembre
organizzata da Teatro Akropolis, Associazione La Chascona e Officine Papage
iniziativa patrocinata dal GAI, Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani
giuria composta da: Maria Dolores Pesce (critico); Renato Cuocolo, Roberta Nicolai e Stefano Tè (registi); Amedeo Romeo (direttore del Teatro della Tosse) 
www.teatroakropolis.com


venerdì 20 novembre 
ore 18.00
Gruppo di Teatro Campestre presenta:
Amami, baciami, amami, sposami

ore 20.00
Francesca Franzé presenta:
Ommioddio 

ore 21.30
Compagnia Lumen presenta:
Dayshift

sabato 21 novembre
ore 18.00
Nanirossi presenta:
Sogni in scatola

ore 20.00

Onda Larsen presenta:
The Quirinal

ore 21.30
La Compagnia degli Scarti presenta:
L’ultimo Kaligola

 

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