Keep calm! Figaro’s in the city

Grande successo per Il Barbiere di Siviglia del Laboratorio Toscano – presentato al Teatro del Giglio di Lucca. Per una volta, giovani alla riscossa.

Giunto al quindicesimo anno di attività, il Laboratorio Toscano per la Lirica ha presentato per questa Stagione teatrale un nuovo allestimento de Il Barbiere di Siviglia, opera che segna il primo confronto con il grande repertorio italiano, a dimostrazione ulteriore della crescita di LTL – progetto che vede i teatri di tradizione toscani (Giglio di Lucca, Verdi di Pisa e Goldoni di Livorno, a cui si è aggiunto lo scorso anno il Teatro Coccia di Novara) offrire una proposta di tutto rispetto per l’alta formazione e il perfezionamento di giovani cantanti e dei mestieri legati al teatro musicale.
Novità di quest’anno è la collaborazione con l’Orchestra Giovanile Italiana, complesso nato in seno all’attività di alta formazione dell’Accademia di Fiesole – che ben si inserisce in questo progetto sottolineandone il carattere di “laboratorio musicale”. Responsabili artistici di questa avventura sono stati il maestro Nicola Paszkowski e il regista Alessio Pizzech. I giovani selezionati hanno affrontato la messinscena dell’opera (guidati, fra gli altri, anche da maestri d’eccezione come il baritono Bruno de Simone), conciliando preparazione tecnico-stilistica con un lavoro ad hoc, dedicato alla recitazione e all’interpretazione, alla consapevolezza del corpo, alla gestualità, alla presenza scenica, all’approfondimento della psicologia dei personaggi loro affidati.
Il risultato è una lettura contemporanea dell’opera di Rossini, fresca, giovane, all’insegna della leggerezza e del divertimento: atmosferarockabilly; costumi che si ispirano agli anni Sessanta del Novecento – con rimandi al Settecento; una gestualità in linea con le star che popolano MTV. Gli interpreti si muovono sulla scena con sicurezza e padronanza. La cura per la recitazione e la caratterizzazione dei personaggi è evidente ed è un aspetto che non è mai trascurato; le trovate si susseguono e sono improntate al gioco. Con perfetta coerenza, le serenate di Almaviva si trasformano nell’esibizione di un frontman accompagnato dalla propria rock band (l’Almaviva Rock Band, appunto) mentre i chitarristi solisti scuotono le chiome come i migliori metallari cotonati. E non a caso, al suo ingresso, Figaro – a metà strada tra Michael Jackson e Freddie Mercury – conquista subito la scena, governandola con grinta ed energia. Per l’intera opera ilfactòtum si dimostra il fulcro delle azioni, il deus ex machina che celebra con un’indimenticabile moonwalk il compimento dei propri piani: l’unione finale degli innamorati. Oltre a Figaro e ad Almaviva, si notano un Don Bartolo che ricorda Elvis sul viale del tramonto (o il nostrano Bobby Solo); e Don Basilio in stile terribile pipistrello-Ozzy Osbourne con tendenze Kiss. Da non trascurare la figura di Berta che, sempre presente, è protagonista di controscene esilaranti, agite insieme ai suoi oggetti-simbolo (l’aspirapolvere, lo spruzzino o l’immancabile sigaretta). Il tutto, come ricordano gli stessi realizzatori, seguendo quell’intima energia che innerva la partitura, restando fedeli al libretto e alle situazioni che vi sono raccontate. Che dire, infatti, del travestimento di Almaviva all’inizio del secondo atto? Un hippie al quale il libretto offre il là in modo perfetto: perché a chi, meglio di lui, si addicono cinque minuti di “gioia e pace, pace e gioia”?
Il dissolversi dei personaggi in un’orgiastica felicità del ritmo”, di cui parla Fedele D’Amico, contagia la scena imprimendo il moto. In uno spazio vuoto e lineare entrano ed escono non solo i personaggi e ma anche gli oggetti che compongono il racconto: il balcone, la porta, la sedia del barbiere, le panchine. Tutto è in movimento grazie a una danza di oggetti che imprime all’insieme una visione surreale (come la definisce lo stesso regista) che colpisce in tutta la sua semplicità, mentre le luci ricreano atmosfere sempre cangianti. In questa scatola scenica risalta ancora di più la macchina teatrale: sogno infantile in cui ogni oggetto ha forza e si impone per quello che è, partecipando al gioco insieme agli altri elementi.
Come giovani e “vecchia guardia” si scontrano in scena, così l’entusiasmo delle nuove leve inonda di freschezza ed entusiasmo il panorama lirico. Molti i nuovi talenti, guidati da docenti/maestri che hanno voglia, anch’essi, di divertirsi e stare al gioco – con una leggerezza resa possibile dall’impegno e dalla preparazione dimostrati. Se per tutti è giusto ricordare la scioltezza nella recitazione e la cura nella caratterizzazione del personaggio, vanno però sottolineate le esibizioni di un Figaro micidiale, William Hernandez – dotato di ottima presenza scenica – e della maliziosa e intelligente Rosina, interpretata da Alessia Martino.
Un allestimento del Barbiere che ha catturato fin da subito il pubblico: applausi a scena aperta praticamente per tutti i numeri e caloroso tributo finale.

Mailè Orsi

 

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro del Giglio
piazza del Giglio, 13/15 – Lucca
sabato 14 febbraio, ore 20.30 e domenica 15, ore 16.00
www.teatrodelgiglio.it
 
Il barbiere di Siviglia
LTL OperaStudio
melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini dall’omonima commedia di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
musica Gioachino Rossini
editore Casa Ricordi – edizione critica della partitura a cura di Alberto Zedda
personaggi e interpreti:
Il Conte d’Almaviva Alfonso Zambuto (14) – Federico Buttazzo (15)
Bartolo Diego Savini (14) – Davide Franceschini (15)
Rosina Laura Verrecchia (14) – Alessia Martino (15)
Figaro Carlo Checchi (14) – William Hernandez (15)
Don Basilio Eugenio Di Lieto (14) – José Gabriel Morera (15)
Berta Lucia Conte (14) – Simona Marzilli (15)
Fiorello Lorenzo Malagola Barbieri (14) – Massimiliano Svab (15)
Ambrogio Andrea Gambuzza
notaio José Gabriel Morera (14) – Eugenio Di Lieto (15)
un ufficiale Federico Cucinotta
direttore Nicola Paszkowski
regia Alessio Pizzech
scene e costumi Pier Paolo Bisleri
luci Valerio Alfieri
OGI Orchestra Giovanile Italiana
Ensemble vocale LTL OperaStudio
nuovo allestimento Teatro Goldoni di Livorno
coproduzione Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Verdi di Pisa, Teatro Coccia di Novara
Premio Abbiati 2013 categoria “Migliore iniziativa”

Questa voce è stata pubblicata in Lucca, prosa&danza, Teatro del Giglio e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.