Le sedie

Al Carcano di Milano Valerio Binasco dirige Federica Fracassi e Michele Di Mauro nel capolavoro di Ionesco. Una magistrale messinscena che trascende l’assurdo e sublima il valore consolatorio dell’amore anche al cospetto di distruzione e morte.

Il suono di una sirena interrompe il vivace chiacchiericcio del pubblico in sala al Teatro Carcano. Non è un nuovo stratagemma per annunciare lo spettacolo che sta per iniziare ma la premessa al messaggio di condanna del teatro italiano nei confronti della guerra in Ucraina. Un’infelice coincidenza tuttavia finisce involontariamente per integrare nello spettacolo, a guisa di prologo, l’invito a fermare i bombardamenti. Il palcoscenico si rivela infatti trasformato in una landa deserta, in un ambiente devastato, che sia a causa di eventi naturali o di un conflitto non è dato saperlo: il pavimento è coperto da cumuli di macerie e terra, dal controsoffitto si staccano i pannelli e in un angolo sono accatastate delle sedie.
In questo scenario dal sapore apocalittico fa capolino una coppia di anziani che, muovendosi a fatica, raggiunge una finestra e si perde a contemplare il mare: la grande distesa azzurra ormai è l’unico sollievo per i loro occhi stanchi e l’animo sofferente. Inizia così Le sedie di Eugène Ionesco, scritto nel 1952 quale riflessione sul conflitto mondiale da poco concluso ma che oggi, anche alla luce della minaccia nucleare ventilata dal presidente russo, assume una connotazione profetica. Una connotazione accentuata dalle importanti rivelazioni che la coppia di anziani vuole consegnare all’umanità. A tal fine infatti l’uomo indice per la sera stessa un grande evento cui invita democraticamente i rappresentanti di ogni classe sociale e di ogni categoria di lavoratori affinché ascoltino dalla viva voce di un celebre oratore il messaggio che ha in serbo per loro.
Nonostante le obiezioni sollevate dalla donna, i due iniziano a disporre le sedie nella stanza per gli invitati che arrivano alla chetichella.
Federica Fracassi e Michele Di Mauro sono straordinari nel dar vita a questa coppia di coniugi che, completamente estraniati da un presente che li rattrista, vivono in un mondo di ricordi e di rimpianti. Lei più risoluta e ambiziosa e, per questo, più incline al disappunto per le occasioni e i talenti sprecati. Lui più fatalista e accomodante verso una carriera professionale che non gli ha portato benessere economico o onori. Una realtà amara con cui sembrano rifiutarsi di confrontarsi come emerge da quei loro discorsi inconcludenti, probabilmente affrontati mille volte, e da quel fare un po’ buffo che accomuna infanzia e vecchiaia, le fasi agli antipodi della vita umana.
L’assurdo del teatro di Ionesco risiede appunto in questi dialoghi in cui i sogni si infrangono contro la realtà, in cui rivivono persone, luoghi e situazioni di un tempo in cui ci si credeva felici. L’assurdo sconfina nella comicità con cui i due anziani guardano la vita alle loro spalle o accolgono gli ospiti giunti per ascoltare il celebre oratore sfoggiando charme e maniere d’altri tempi. Una comicità accentuata da un trucco e parrucco che tende al clownesco.
Le risate per le situazioni comiche che si vengono a creare sono stemperate dalla gran tenerezza con cui i due si relazionano tra loro. Al di là dell’importante rivelazione che il pubblico attende, un grande messaggio di speranza sgorga infatti dall’assistere alla concreta manifestazione del potere consolatorio e salvifico dell’amore. Un legame forte che, seppur velato di malinconia, non viene meno nemmeno nel drammatico finale. Un legame saldo – pur tra tanti rimpianti – nella buona e nella cattiva sorte, in salute e negli acciacchi che lo scorrere degli anni porta seco. Un legame evidente nei piccoli gesti di reciproco accudimento o nel lampo di gelosia che infuoca la moglie al vedere il marito fare il galante con le ospiti, vere o immaginarie che siano.
Valerio Binasco prende per mano due straordinari interpreti quali sono Federica Fracassi e Michele Di Mauro e combinandoli insieme non si limita a sommarne i talenti ma a sublimarli vicendevolmente. Una magistrale prova d’artista, un’occasione irripetibile da non perdere.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Carcano
corso di Porta Romana 63 – Milano
fino a domenica 20 marzo 2022
orari: martedì, mercoledì, giovedì e sabato 20.30
venerdì 19.30, domenica 16.00
con obbligo di Green Pass Rafforzato
www.teatrocarcano.com

Le sedie
di Eugène Ionesco
regia Valerio Binasco
con Michele Di Mauro, Federica Fracassi
traduzione Gian Renzo Morteo
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Alessio Rosati
musiche Paolo Spaccamonti
assistente regia Giordana Faggiano
assistente scene Nathalie Deana
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
durata spettacolo: 1 ora e 20 minuti

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