Non svegliate lo spettatore

Lino Guanciale inanella brani tratti dagli scritti di Ennio Flaiano per ripercorrerne la vita professionale, tra uno sguardo all’Italia del dopoguerra e i rapporti con attori, registi, produttori ed editori.

Per la seconda estate consecutiva Lino Guanciale torna a esibirsi ai Bagni Misteriosi di Milano. Dopo aver commosso il pubblico con le storie di profughi in cerca di un destino migliore di Fuggi la terra e le onde è ora la volta di Non svegliate lo spettatore. Ispirato alla vita di Ennio Flaiano.
Lo spettacolo è prodotto dal TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo – diretto da novembre 2020 da Giorgio Pasotti – in collaborazione con Stefano Francioni Produzioni quale tributo al corregionale i cui lavori sono noti in tutto il mondo: Flaiano nasce a Pescara il 5 marzo 1910. A impersonarlo, come già accennato, l’aquilano Lino Guanciale che si presenta sul palcoscenico sfoggiando come Flaiano occhiali dalle lenti spesse e dalla vistosa montatura nera, folti baffi e una pettinatura con la riga di lato.
Il monologo attinge all’ampia produzione dello scrittore attraversando tutti i generi letterari e ricostruendone la vita, toccando sia gli aspetti professionali sia quelli personali. Il titolo dello spettacolo strizza l’occhio a quello della raccolta postuma di recensioni teatrali Lo spettatore addormentato. In questo volume è descritto lo spettatore perfetto, ovvero colui che ha la fortuna di appisolarsi nel corso di un concerto o di una rappresentazione perché mentre si accomoda tra le braccia di Morfeo “la melodia o il dialogo si liberano da ogni scoria” ed egli ha modo di coglierne l’essenza più profonda.
La serie di quadri di cui si compone Non svegliate lo spettatore esordisce con quanti dedicati al teatro: una sagace recensione a uno spettacolo di Carmelo Bene; un testo teatrale scritto da Flaiano stesso ed estratti dal rapporto epistolare con Vittorio Gassman in occasione dell’infelice debutto al Lirico di Milano di Un marziano a Roma, il 23 novembre 1960.
La corrispondenza è l’escamotage narrativo scelto anche per rievocare l’importante sodalizio creativo con Federico Fellini e introdurre il tema delle sceneggiature e dei soggetti scritti per il mondo della settima arte, enfatizzando il ruolo di spartiacque nella storia del cinema italiano svolto da I vitelloni (1953). Il film racconta la società e il costume italiani con quel pizzico di ironia e cinismo immancabili in ogni lavoro di Flaiano, a prescindere dall’argomento trattato: Lino Guanciale lo dimostra declamando per esempio una recensione del Festival di San Remo e articoli che fotografano le contraddizioni del consumismo negli anni del boom economico. Uno sguardo disincantato che raggiunge l’apice negli aforismi che strappano al pubblico minuti di incessanti risate così come la raffica di strafalcioni di Peppino Amato – produttore leggendario, dall’incomparabile intuito che, convinto del valore di La dolce vita, lo realizza andando contro tutto e tutti, inclusi i propri interessi – scelti dallo spassoso Prontuario d’italiese.
Davide Cavuti, un altro abruzzese D.O.C., affianca Lino Guanciale nella duplice veste di regista e musicista: è con lui sul palcoscenico a commentare il monologo con la fisarmonica ed eseguendo tra un quadro e l’altro gli indimenticabili brani composti da Nino Rota per i film di Fellini. Questi intermezzi sono un autentico spettacolo nello spettacolo che, complice lo sfondo dei Bagni Misteriosi, contribuiscono a ricreare il clima onirico delle pellicole del pluripremiato regista riminese.
Non svegliate lo spettatore si focalizza quindi su Tempo di uccidere, il primo – e unico – romanzo scritto da Flaiano che, pubblicato nel 1947 vince in quello stesso anno la prima edizione del Premio Strega.
Il quadro finale è invece interamente riservato allo straziante addio al suo “amore purissimo”, cui in più punti il monologo fa accenno. Il suo “amore purissimo” è la figlia Luisa, nata con una grave patologia che la condanna a morte prematura: Lino Guanciale dà voce a un padre distrutto dal dolore che, guardando la figlia giacere quasi incosciente in un letto di ospedale, ricorda i momenti felici trascorsi insieme. L’attore si spoglia qui della maschera disincantata indossata dallo scrittore per guardare il proprio tempo e lascia il campo alla sofferenza. Nell’arco del monologo Guanciale attraversa un’ampia porzione dello spettro dei sentimenti umani, dando prova di grande versatilità nell’interpretazione e ottenendo ampi riscontri dal pubblico che lo segue partecipe.
Per quanti quest’anno si siano persi l’esibizione niente paura: a fine spettacolo Andrée Ruth Shammah è riuscita a strappare a Lino la promessa di tornare anche la prossima estate ad esibirsi ai Bagni Misteriosi.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Bagni Misteriosi  
via Pier Lombardo, 14 – Milano
martedì 29 giugno 2021
www.teatrofrancoparenti.it

Non svegliate lo spettatore
Ispirato alla vita di Ennio Flaiano
con Lino Guanciale

regia Davide Cavuti
produzione TSA Teatro Stabile d’Abruzzo
in collaborazione con Stefano Francioni Produzioni
durata 1ora e 15 minuti

In tour:
9 luglio 2021, ore 21.30
L’Aquila – Scalinata S. Bernardino

24 luglio 2021, ore 21.00
Piazzola, Padova

25 luglio 2021, ore 21.00
Atri, Teramo

30 luglio 2021, ore 21.00
La Spezia

31 luglio 2021, ore 21.00
Porto Recanati, Macerata

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