Aterballetto: Tempesta

Debutta al Piccolo Teatro Strehler di Milano la nuova produzione della compagnia Aterballetto, ispirata all’omonimo capolavoro shakespeariano.

Da alcuni anni ha preso piede la consuetudine che le esibizioni di Aterballetto annuncino l’approssimarsi della chiusura della Stagione al Piccolo Teatro di Milano. In queste occasioni abbiamo avuto modo più volte di ammirare le coreografie di Giuseppe Spota assistendo, anno dopo anno, a un crescendo di complessità performativa e di gradimento del pubblico, sino a giungere a questa straordinaria versione della Tempesta, presentata in prima nazionale.
La critica è concorde nel ritenere La Tempesta – l’ultima opera teatrale scritta da William Shakespeare interamente di suo pugno – il vero e proprio testamento artistico dell’autore. Terminati i cicli delle grandi tragedie dedicate alle vite dei monarchi inglesi, prima di ritirarsi a godere il meritato riposo, ormai ricco e famoso, il Bardo nel 1610 inizia questo dramma in cui si accomiata metaforicamente dall’amato pubblico. Shakespeare riporrà la penna usata per scrivere storie che hanno fatto sognare e spaventare, ridere e piangere il pubblico così come, nell’epilogo de La Tempesta, Prospero darà l’addio alle pratiche magiche per dedicarsi al solo ruolo di monarca.
In quest’ultimo capolavoro letterario si intrecciano tutti i temi della poetica shakespeariana: la lotta per il potere, la vendetta, la magia, l’amore a prima vista e l’Italia. Prospero, Duca di Milano, è spodestato dal trono dal fratello: la vita gli viene risparmiata ma è tuttavia condannato all’esilio in un’isola lontana con la figlia Miranda di appena tre anni. Trascorrono le stagioni in quel luogo remoto: Prospero aiutato da Ariel, uno spirito dell’aria, diviene maestro nell’uso delle arti magiche mentre il mostruoso Calibano – figlio di una strega che ha dimorato sull’isola – si innamora di Miranda ormai divenuta una ragazza da marito. La quieta routine dei personaggi è interrotta dalla premonizione che in quel tratto di mare, sospeso tra Cartagine e Napoli, a breve transiterà la nave con a bordo Antonio, il fratello usurpatore. È giunto il momento di ristabilire il giusto corso delle cose: Prospero e Ariel scatenano una violenta tempesta, la nave affonda e i naufraghi trovano la salvezza raggiungendo l’isola a nuoto. Antonio si ritrova così faccia a faccia con la sua nemesi e tra i due fratelli si scatena un nuovo, definitivo, combattimento per il trono di Milano. Contemporaneamente Miranda, sulla spiaggia, si imbatte in Ferdinando, figlio del re di Napoli: tra i due giovani è amore a prima vista e le loro inevitabili nozze aiuteranno a distendere gli animi di tutti i personaggi coinvolti in tali meste vicende.
La Tempesta è un componimento magistrale in cui ciascuna battuta assume valore allegorico, i dialoghi creano continua tensione mentre le parole vibrano nell’aria come non mai per andarsi a scolpire indelebili nella mente dei lettori. Alla luce di siffatte premesse è sorprendente come Giuseppe Spota sia riuscito nell’impervio intento di trasformare in una coreografia per Aterballetto uno dei testi più complessi del teatro di tutti i tempi. E la storia non perde nulla in leggibilità, incisività e pathos: il passaggio in cui Prospero si carica la figlioletta sulle spalle e parte per mare verso l’esilio in terre sconosciute, consolandola e rassicurandola, tocca vette di celestiale poesia ed è eloquente senza che un sol verbo venga proferito. Spota, ex danzatore della compagnia, dimostra di possedere un non comune talento coreografico, esaltato dall’interpretazione di ballerini di assoluta eccellenza e dal lavoro di tecnici e artisti che lavorano dietro le quinte. La creazione coinvolge tutto il corpo di ballo che si alterna ora in coinvolgenti passi a due che raccontano due giovani che incrociano per la prima volta lo sguardo ora in scene di gruppo in cui Philippe Kratz, possente Calibano, trascina gli indigeni in forsennate danze tribali. Il riuscito connubio tra la potenza della musica e il linguaggio corporeo trasmette con compiutezza la storia narrata da Shakespeare e ne esalta ancor più il senso allegorico.
Giuliano Sangiorgi, fondatore e leader dei Negramaro, ha composto le musiche che scandiscono la narrazione, andata in scena con la drammaturgia di Pasquale Plastino. Sangiorgi, già autore di colonne sonore per pellicole cinematografiche, si è trovato in quest’occasione dinnanzi a una sfida ben più complessa: contribuire, con i movimenti coreografati da Spota e i costumi, a caratterizzare i diversi personaggi. “Per esempio Calibano ha un aspetto tribale, che ci pone davanti al suono del legno, e io mi sono immaginato, naturalmente in chiave moderna, un mostro che contiene una moltitudine di persone. Anche per Miranda c’è un suono specifico, quello della Malinconia, e anche un po’ di gioco. Ma è un gioco che non che va mai a cadere nel lato felice” esemplifica l’autore. Anche Francesca Messori, la costumista, per gli abitanti della misteriosa isola si ispira ai disegni tribali, abbracciando le teorie di quel manipolo di critici che crede Shakespeare si sia fatto suggestionare dai racconti di terre esotiche.
L’insieme ha un impatto forte sul pubblico che applaude entusiasta, dopo aver a lungo palpitato sulla poltrona, partecipe delle vicende che si dipanano in scena.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
Piccolo Teatro Strehler
largo Greppi 1 – Milano
dal 12 al 14 giugno 2018
orari: martedì e giovedì 19.30
mercoledì 20.30
www.piccoloteatro.org

Tempesta
coreografia di Giuseppe Spota
danzatori: Noemi Arcangeli, Saul Daniele Ardillo, Damiano Artale, Hektor Budlla, Alessandro Calvani, Martina Forioso, Arianna Kob, Philippe Kratz, Ina Lesnakowki, Valerio Longo, Grace Lyell, Ivana Mastroviti, Giulio Pighini, Roberto Tedesco, Serena Vinzio
musiche originali Giuliano Sangiorgi
drammaturgia Pasquale Plastino
scene Giacomo Andrico
consulenza critica Antonio Audino
costumi Francesca Messori
luci Carlo Cerri
produzione Aterballetto – Fondazione nazionale della danza
coproduzione CTB – Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
durata: 70 minuti senza intervallo
www.aterballetto.it 

Prossime date:
22 e 23 giugno – ore 21.00
Vignale Monferrato Festival

 

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