Voci. Sei stationendrama per altrettanti luoghi della mente

Coniugare arte del racconto e installazioni: l’esperimento di Peccioli, Voci, è stato inaugurato sabato 21 aprile in un’assolata giornata primaverile.

Narrare una storia, a voce alta di fronte a una platea o sussurrandola come in un intimo convivio, integrandola in un luogo specifico ma rifuggendo dalle maglie del tempo. Ed evocare l’emozione di fondo, o esorcizzarne paure ataviche e dolori moderni attraverso un’immagine, essenziale od opulenta, figurativa o astratta, geometrico-lineare o morbidamente curvilinea, dai colori accesi o bianco su bianco. Questa la sfida che Vittorio Corsini e sei scrittori contemporanei – Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Ferruccio Parazzoli e Laura Pugno – hanno raccolto, proponendo il loro lavoro intessuto dell’altro da sé in sei chiese (più o meno sperdute, più o meno antiche) di Peccioli – o perse nelle sue campagne.
Un’imago che, soprattutto, nelle tappe della Chiesa del Carmine e a Le Serre trova la sua quintessenza. Il racconto di Laura Bosio, E non per vendetta, di rifugiati e mercenari, che rimanda anche alla vita nomade, alle radici della nostra storia, si specchia in una specie di braciere attorno al quale ci si raccoglie per raccontare e raccontarsi, ma dove le braci sono ghiacciate, isterilite dalla perdita di sé e delle proprie radici; mentre l’invocazione atea, Credo, di Marco Covacich trova, nelle panche di duro cemento e nell’installazione di legno che rimanda al ponteggio di imbianchini e muratori, la sostanziale mise en abîme della rivendicazione del diritto della carne, come passione e dolore – ma qui e ora, di paradisi e inferni umani, solo umani.
Il progetto ha la doppia qualità di permettere alle persone di fruire di esperienze emozionali diverse. In primis, l’ascolto di sei racconti – inediti e originali, pensati dagli autori in base all’ispirazione suscitata dai luoghi in cui sono e saranno diffusi – in situazioni di raccoglimento create ad hoc da Vittorio Corsini con le proprie installazioni. E, in secondo luogo, di invitare turisti e curiosi, lettori accaniti e amanti dell’arte, a incamminarsi verso villaggi e borghi, tra colline disseminate di ulivi o geometrizzate da vigneti, che rendono il panorama toscano tra i più riposanti al mondo, offrendo scorci e spunti anche al di fuori delle mete canoniche.
Unica pecca l’acustica: non sempre ottimale. Anche la scelta di far recitare i racconti direttamente dagli autori, forse, data anche la lunghezza e complessità di alcuni, non è delle migliori: la voce di un attore possedendo sfumature e potenza, ritmo e tecnica, non solamente renderebbe gli stessi più coinvolgenti a livello emotivo ma aiuterebbe le persone a seguire meglio il filo – soprattutto in luoghi, come la Chiesa del Carmine, di passaggio.
Un percorso fruibile anche dai non vedenti e che dimostra come la cultura possa dialogare con una sana visione dell’economia, per rivitalizzare luoghi semi-abbandonati o dimenticati, e generare un indotto virtuoso.

Simona M. Frigerio e Luciano Uggè

Mostra permanente
sedi espositive a Peccioli, se non diversamente specificato:
Chiesa del Carmine – piazza del Carmine
E non per vendetta di Laura Bosio
Chiesa di San Giorgio – via di Cedri
Il segno della Madonna di Maurizio de Giovanni
Campanile della Chiesa di San Verano – piazza del Popolo, 1
L’ora della verità di Romano De Marco
Chiesa delle Serre – località Le Serre
Credo di Mauro Covacich
Oratorio della Santissima Annunziata – via Santa Maria – loc. Ghizzano
Prima della notte di Ferruccio Parazzoli
Cappella dei Santi Rocco e Sebastiano – via Vittorio Veneto – loc. Fabbrica
L’incendio di Laura Pugno

info su orari apertura chiese e percorsi:

Fondazione Peccioli
da lun a ven 9-13 / 15-17
ingresso libero, app disponibile con coordinate gps)
www.fondarte.peccioli.net

 

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