Zerocalcare. Dopo il botto

Come il meteorite che campeggia sui manifesti che in questi giorni tappezzano Milano così alla Fabbrica del Vapore piombano i lavori di Zerocalcare e grandi e piccini accorrono in massa a vedere.

La mostra Zerocalcare. Dopo il botto rappresenta un’occasione imperdibile per i tanti fan del fumettista: i piccini divertiti da quei suoi personaggi un po’ stropicciati, i giovani che si ritrovano nel suo impegno sociale e quelli che giovani non lo sono più da un pezzo che tornano a sorridere alla rivisitazione ironica di personaggi sia reali come Kurt Kobain sia protagonisti dei cartoni dell’infanzia quali Lady Cocca, Memole o i Cavalieri dello Zodiaco.
Sono oltre 500 i pezzi esposti alla Fabbrica del Vapore di Milano, tra tavole originali, bozzetti, illustrazioni, manifesti, ritratti su tela. È inoltre stata allestita una sala dove si proiettano a ciclo continuo gli episodi della serie Rebibbia Quarantine e si può ammirare un’opera site specific cui è affidato il compito di mettere in dialogo tra loro le due anime della mostra.
La visita si apre con un’accurata sezione introduttiva dedicata a ricostruire la vita e il percorso artistico di Michele Rech, noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Zerocalcare. Oscar Giloti ricostruisce minuziosamente i primi quarant’anni del fumettista, elencando con dovizia di particolari gli interessi giovanili, i rapporti con i genitori, gli studi e i primi lavori. Parallelamente scorrono i fatti di cronaca di quegli anni, dai sabotaggi dei No TAV in Val di Susa, con conseguenti arresti, all’arrivo in Italia di Abdullah Öcalan alla ricerca di asilo politico, dagli scontri a Seattle durante la conferenza dell’Organizzazione mondiale del commercio a quelli del G8 a Genova. Fatti che dallo sfondo della vita di un giovane si fanno via via sempre più vicini e coinvolgenti, al punto da spingerlo a contribuire alla protesta in corso con le proprie abilità grafiche, disegnando locandine per i centri sociali che frequenta e i cortei cui prende parte. Un coinvolgimento attivo nel processo di denuncia sociale che, nonostante la celebrità acquisita con il blog e i primi volumi editi da BAO Publishing, mai è venuto meno, come racconta Giloti.
Conclusa l’immersione nella lettura della biografia di Zerocalcare che, già di suo, costituisce una parte interessante della mostra, usciti dalla sala il percorso prosegue nelle sale che si aprono alla sinistra dei visitatori. Nel corpo umano il lato sinistro ospita il cuore così come la sezione che ci si trova dinnanzi è quella dedicata alla parte più intima del lavoro dell’artista: il blog, i libri e i personaggi che li popolano, spesso traendo ispirazione sia dalle serie che lo hanno appassionato nell’infanzia sia dai miti dell’adolescenza e dell’età adulta.
Il posto d’onore è riservato ai dieci ritratti illuminati da foglia d’oro di altrettanti protagonisti del repertorio zerocalcariano: personaggi della sfera famigliare come il “Secco” o Lady Cocca – alias la mamma -, insieme a emblemi della lotta per difendere i propri ideali, siano la paladina dei diritti umani Nasrin, l’anarchico Gaetano Bresci o Orso a ricordare Lorenzo Orsetti morto in Siria combattendo a fianco dei curdi. Una famiglia protetta, come vuole una tradizione ancestrale, da un proprio santo: in questo caso dalla Madonna dei cazzi tuoi. A contorno le strisce dove Zerocalcare racconta del tran tran quotidiano, condivide o propone nuove avventure degli eroi delle serie animate preferite o, ancora, immagina cosa accadrebbe se morisse Uan, il cane di pezza rosa che ha tenuto compagnia a molte generazioni di italiani, facendo capolino ogni pomeriggio in televisione a Bim Bum Bam, il contenitore di programmi per bambini di Mediaset.
L’ala destra della mostra ha un contenuto pubblico e politico, volto a supportare sia minoranze e comunità che resistono a governi ostili sia progetti e campagne sociali. Sono lavori nati nell’impeto del momento, frutto del trasporto emozionale per i violenti fatti di cronaca descritti dai media, per supportare il popolo curdo e i suoi leader, per combattere l’ISIS o per promuovere le battaglie dei centri sociali. Un’intera parete è dedicata ai fatti di Genova 2001. Tra i temi cui Zerocalcare presta la matita ci sono inoltre la condanna ai movimenti neonazisti, la difesa di chi ha subito abusi dalle forze dell’ordine, l’invito alla denuncia delle donne vittime di violenza domestica o lo sfruttamento dei lavoratori.
Lo stesso Michele Rech tiene a specificare che “i poster […] sono disegnati da me (graziearcazzo) ma sono stati il frutto di un lavoro collettivo: pensati, impaginati, attacchinati insieme ad altri nel corso degli anni”.
A far da spartiacque tra questi due filoni della sua produzione c’è l’installazione che ricrea uno spaccato urbano, con le persone che spiano, protette dalla penombra delle proprie case, il pubblico che si aggira curioso per la mostra. La strada conduce alla saletta dove sono esposti i disegni preparatori di Strappare lungo i bordi, la serie realizzata da Zerocalcare per Netflix, e sono proiettati gli episodi di Rebibbia Quarantine, nati durante il lockdown per veicolare su video le insicurezze e le paure, alimentate in parte dalla mala informazione, che attanagliavano in quei giorni gli italiani. Insicurezze e paure che da allora, talvolta trasformandosi in ipocondria, paranoie e tendenza all’isolamento, non hanno mai abbandonato del tutto la gente e a cui Zerocalcare dà la forma di mostri che vivono nelle case, al fianco delle persone. I visitatori che attraversano la strada che separa le due parti della mostra diventano allora una sorta di auspicio ad abbandonare la bolla in cui ci si è rintanati, liberarsi dei mostri e uscire nel mondo, facendosi carico delle battaglie collettive perché solo uniti si può sperare di correggere quanto non funziona nella società.

Silvana Costa

 

La mostra continua:
Fabbrica del Vapore
via Procaccini, 4 – Milano
fino a domenica 23 aprile 2023
orario: lunedì-venerdì 9.30-19.30
sabato e domenica 9.30-20.30
la biglietteria chiude un’ora prima
www.fabbricadelvapore.org

Zerocalcare
Dopo il botto
da un’idea di Silvia Barbagallo
prodotta da Arthemisia
organizzata da Minimondi Eventi, Arthemisia
in collaborazione con Piuma
promossa da Comune di Milano – Cultura
progetto di allestimento e coordinamento tecnico Dolores Lettieri
grafica di mostra e grafica immagine coordinata Bunker – Francesco Ceccarelli
con Margherita Baraldi

Catalogo:
Dopo il botto
a cura di Oscar Giloti
Bao Publishing, 2023
192 pagine con illustrazioni a colori
prezzo: 23,00 Euro
https://baopublishing.it

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