40 volte Alessandro Busci

40 nuove opere formato 40×40 cm in mostra per festeggiare i 40 anni dell’artista.Accogliente come sempre, Antonia Jannone, al rientro dalle ferie, ci riapre le porte della sua galleria in pieno centro con una monografica dedicata ad Alessandro Busci, inaugurata ad un mese esatto dal quarantesimo compleanno dell’artista. I dipinti realizzati, in questo ultimo mese su quaranta lastre di acciaio COR-TEN, ci conducono in un viaggio immaginario che attraversa sia i luoghi classici della sua produzione che nuovi spazi dall’alone magico, distinguibili anche per l’uso di una inusuale gamma cromatica; soggetti vecchi e nuovi si snodano ordinatamente all’altezza degli occhi dei visitatori, mischiati gli uni agli altri lungo tutto il percorso della galleria, con la parete principale, posta in fronte all’ingresso, dedicata a nuvole e cascate.
Ritroviamo i paesaggi antropizzati per cui è famoso: le vedute urbane, le centrali, le banchine dei porti, gli aeroporti e le aree industriali che strizzano l’occhio a Mario Sironi, anche se i toni utilizzati da Busci sono molto più cupi rispetto a quelli del maestro della pittura italiana a cavallo degli anni ‘20. Diciamo che la formazione di architetto ha indubbiamente influito nella scelta di rappresentare questa gamma di soggetti e nelle inquadrature proposte, ma le rapide pennellate effetto impressionista piuttosto che la riduzione dell’edificio alla geometria di una forma solida di base a loro volta smentiscono un tratto saliente della categoria: la maniacale attenzione al dettaglio perché, come diceva Eames, “i dettagli non sono dettagli. I dettagli sono il progetto”. I toni, molto spesso scuri e drammatici, si accendono qua e là per una pennellata bianca o per uno strato di smalto più pastoso che cattura e riflette la luce; i colori prevalenti in questa serie di vedute, oltre al nero, sono il rosso scuro, il marrone declinato nelle varie sfumature sino a diventare arancio e la gamma dei polverosi ocra che infondono un senso di avvolgente calore in chi si sofferma ad osservarli.
Il pezzo a nostro parere più bello tra questa serie è indubbiamente la Torre Velasca: la sagoma grigiastra dell’edificio, inconfondibile, si intravede con consistenza ectoplasmatica tra i banchi di una densa nebbia, stagliandosi in tutta la sua imponenza.
I nuovi soggetti, sembrano avvicinare di più l’artista al mondo naturale e si differenziano dagli altri per l’uso di nuance più chiare: bianchi, rosa aranciati ed azzurri si fondono in una nuvola dalla quale emerge un aereo cargo oppure ricreano l’effetto foschia delle goccioline di acqua sospese in aria nei pressi di una suntuosa cascata. Conche sembrano voler esplorare i limiti tra pittura figurativa e astratta, tra iconografia orientale e occidentale Con questa nuova produzione sembra voler esplorare i limiti tra pittura figurativa ed astratta, tra iconografia orientale ed  occidentale, ma ancor più è interessante il confronto tra questa e la precedente, tra vedute industriali e impressioni naturalistiche, facendo scorrere l’occhio velocemente da una all’altra: pur riconoscendo la stessa mano, si scorgono due mondi quasi all’opposto. La pittura, stesa a lievi pennellate sulla base irregolare della lastra, lascia trasparire tutta la granulosità del supporto rendendo più realistica la consistenza della nube; a tratti, il bruno dell’ossidazione è lasciato emergere in superficie per fondersi nel paesaggio e conferire bagliori dorati all’insieme.
L’occhio lungo della gallerista segue sin dal 1998 il pittore che, tra i vari riconoscimenti ottenuti in questi anni, aggiungiamo il fatto che  sino a fine novembre sarà presente anche alla 54a biennale d’arte a Venezia, ospite sia del padiglione italiano che di quello della repubblica di Cuba. Che altro aggiungere visti i riconoscimenti sin qui raggiunti se non: auguri!

Silvana Costa

La mostra continua:
Antonia Jannone – disegni di architettura
c.so Garibaldi, 125 – Milano
dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30
(la mattina su appuntamento)
Alessandro Busci. 40
40 opere su acciaio corten 40×40 cm
fino a mercoledì 5 ottobre 2011
Didascalie:
Cargo, 2011, smalto su acciaio COR-TEN, cm. 40 x 40
Power station, smalto su acciaio COR-TEN, cm. 40 x 40