Sexxx & Pop

A Milano una mostra curata da Pier Giorgio Carizzoni analizza l’evoluzione dell’immaginario erotico in Italia, dalla rivoluzione sessuale al porno digitale.

Si parla spesso del Sessantotto, dei movimenti di protesta che hanno pervaso tutto l’Occidente, delle conquiste a livello legislativo dei lavoratori e della degenerazione di quelle manifestazioni di piazza negli atti terroristici degli Anni di Piombo. In un clima di puritanesimo di ritorno sono invece sempre meno frequenti le riflessioni sulle implicazioni derivanti dal cambiamento di ruolo della donna in ambito sociale, famigliare e culturale. Cambiamento che oggi, ormai a distanza di mezzo secolo, non solamente diamo per scontato, ma viene pure posto in discussione da proposte di abrogazione dei diritti ottenuti. In siffatto contesto sono utili iniziative come la mostra organizzata dall’Associazione culturale Dioniso alla Fabbrica del Vapore di Milano: Sexxx & Pop. L’immaginario erotico in Italia dalla rivoluzione sessuale al porno digitale a cura di Pier Giorgio Carizzoni. Si tratta di un’esposizione dalle dimensioni contenute ma efficacemente organizzata in sezioni che vanno a esaminare le trasformazioni occorse nel modo di concepire la sessualità in Italia, di parlarne e di divulgarla.
L’iniziativa ha provocatoriamente spalancato le porte al pubblico – alla fascia dei maggiori di 16 anni – il giorno di San Valentino. Provocatoriamente perché i movimenti femministi e giovanili del Sessantotto invocano una rottura rispetto al perbenismo borghese e al maschilismo ancora in vigore che trasmette un’idea romantica, cattolica, idilliaca, innocente e decisamente ipocrita dell’amore. A volte con grande ironia, altre con crudo realismo, le sezioni indagando gli sviluppi legislativi, le strategie comunicative più efficaci, le contaminazioni tra le differenti discipline artistiche e spiegano slogan ancora oggi noti ma di cui forse non cogliamo più il significato profondo.
Io sono mia diviene il titolo di una sezione in cui attraverso foto di Ando Gilardi e Roby Schirer,  ritagli di giornali, riviste di “controinformazione al femminile”, saggi e manifesti si descrive la determinazione delle donne ad assumere il pieno controllo della propria vita e del proprio corpo. Sono di quegli anni le epiche campagne per la legalizzazione dell’aborto e del divorzio, per la riforma del Diritto di Famiglia (1975), per cancellare il delitto d’onore, per punire la violenza sessuale – solo dal 1996 lo stupro è considerato un reato contro la persona e non contro la morale pubblica –, per chiedere di essere valutate in ambito lavorativo per le capacità e non per l’identità sessuale. Diritti conquistati con tenacia da donne di ogni età e ceto che hanno il coraggio di mettersi contro la propria famiglia prima ancora che contro la società e la Chiesa. Al pari delle donne che sono un mix di forza e grazia, anche la sezione espositiva si completa con le sensuali fotografie di Rosangela Betti – protagonista di una conversazione con Artalks -, i disegni di Cinzia Leone, le Reliquie (2016) di Ilaria Minelli e le divertenti vulve (2019) – corredate di istruzioni per farle cantare – di Le Pupazzare a testimonianza che il sesso non è più un tabù ma un tema popolare.
Parallelamente si attiva anche tra gli uomini la pratica dell’autocoscienza liberatoria e affermativa. F.U.O.R.I. – Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano si costituisce nel 1971 per l’ottenimento di diritti per via legislativa mentre a Milano Mario Mieli e Corrado Levi con altri attivisti scelgono la via della piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica. Anche questa sezione, intitolata Identità sessuale, alterna a pubblicazioni a tema, riviste di settore e manifesti le fotografie delle manifestazioni milanesi scattate da Mario Barletta, le riflessioni sul diario di Pontormo (1977) di Levi e i primi depliant sul sesso sicuro in epoca di veloce diffusione del virus dell’HIV. Il vero pezzo forte di Sexxx & Pop è tuttavia costituito dal servizio Travestiti (1965/72) con cui Lisetta Carmi, nella Genova degli anni Sessanta, entra con grande umanità ed empatia nell’intimità di alcuni di loro, ritraendoli in casa tra le foto di famiglia o con gli amici: sono coraggiose fotografie in bianco e nero che documentano quello che all’epoca è ancora un reato. Il libro è pubblicato nel 1972 tra mille ripensamenti degli editori interpellati, riscuotendo l’ostilità di tante librerie, critici e intellettuali invitati a recensirlo. Tra gli scatti in mostra c’è anche un ritratto a La Morena che ha ispirato a Fabrizio De André Via del Campo.
L’esposizione riserva poi sezioni sull’evoluzione dei mezzi di comunicazione, a iniziare da Sesso di carta dedicato alle riviste, le prime a cadere sotto gli strali di sessuofobia e censura. La passione per la carta stampata sopravvive allo scorrere del tempo e allo sviluppo della tecnologia come dimostrano Il buco, fanzine di un giovane collettivo fondato nel 2018, o Pelo nata nel 2016 dagli illustratori dell’ISIA di Urbino o Ossì, la più eroticamente esplicita e tutta al femminile. È destinata a un pubblico maschile Men che debutta in edicola nel 1966 grazie a un’idea di Saro Balsamo – giornalista con precedenti esperienze da editore di successo alle spalle – e della moglie Adelina Tattilo. La censura blocca ben 8 numeri di Men nonostante le parti intime ancora ben celate mentre dal 1975 i giornali pornografici, sfruttando le pieghe nella Legge 355 promulgata quello stesso anno, invadono i mercati nella più assoluta indifferenza. Nel frattempo Balsamo lancia nel 1970 Le Ore della settimana – chiuso per fallimento nel 2000 dopo trent’anni esatti di attività – e negli anni Ottanta le videocassette. Agli inizi degli anni Novanta la cattolicissima Italia primeggia in Europa con oltre 40 mila tra sexy shop, videoteche ed edicole che vendono materiale pornografico.
Il fumetto prende sempre più piede e utilizza per i protagonisti i tratti degli attori in voga e, come nel cinema, declina il genere erotico in versione fantascientifica, avventurosa, dark o di spionaggio. Le illustrazioni recano firme celebri: Milo Manara con la serie de Il gioco; Guido Crepax con la conturbante Valentina; Tanino Liberatore e Andrea Pazienza che ideano con Stefano Tamburini Ranxerox, protagonista dell’omonima serie nota a scala internazionale. Oggi il successo, anche per i disegnatori, sembra debba comunque passare dal web come per Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, che consegue la notorietà grazie a Facebook, pubblicando una vignetta la settimana, ispirata a vicende adolescenziali ed esperienze sentimentali vissute in prima persona.
I disegni espliciti di Pablo Echaurren per la copertina di Porci con le ali. Diario sessuo-politico di due adolescenti (1976), contribuiscono al boom editoriale del libro di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera. Un volume che arriva 10 anni dopo l’inchiesta sulla posizione della donna nella società, sul matrimonio e sul sesso condotta da e tra gli studenti del Liceo classico Parini di Milano e pubblicata sul giornale interno La zanzara. I genitori non capiscono – e non capiranno ancora per anni – scatenando con la loro indignazione l’intervento della Procura.
A Sexxx & Pop non può ovviamente mancare il cinema con il nudo che irrompe anche sugli schermi con pellicole celeberrime: Il Decameron (1971) e I racconti di Canterbury (1972) di Pier Paolo Pasolini, Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci e Malizia (1973) di Salvatore Sampieri. Gli anni Settanta vedono nascere e svilupparsi la commedia sexy all’italiana con il ricco repertorio di liceali, zie, insegnati, infermiere, soldatesse e poliziotte. Poco più in là in mostra sorridono al pubblico i volti dei grandi protagonisti del porno – e non solo – italiano: Rocco Siffredi, Cicciolina, Jessica Rizzo e l’indimenticata Moana Pozzi in posa sia con Fabio Fazio ai tempi della TV per ragazzi sia alla presentazione del Partito dell’Amore. Un focus su Milano ricorda la prima edizione del MI-Sex nel 1994, il primo porno-emporio e come, nel novembre 1977 al cinema Majestic, nasca la moda di segnalare la proiezione di film classificati come XXX con una lampada rossa intermittente appesa davanti ai cartelloni.
Un’ultima sezione, Pop porno, illustra come l’avvento dello sterminato archivio virtuale della rete abbia modificato il modo di fruire delle immagini erotiche e pornografiche, consentendo a ciascuno di navigare comodamente da casa, nell’assoluto anonimato, alla ricerca di quanto meglio soddisfi le proprie preferenze in termini di estetica e pratica sessuale.
Una sezione che è degna sintesi di un percorso che alla libertà sessuale affianca la creatività necessaria a rivoluzionare le forme d’espressione note, in un’esplosione di colori, fantasia e gioia che solo un orgasmo può equiparare.

Silvana Costa

La mostra continua:
Fabbrica del VaporeSpazio Messina
via Procaccini, 4 – Milano
fino a lunedì 25 maggio 2020
orario: martedì e mercoledì 14.30-19.00
giovedì e venerdì 14.30-20.30
sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
lunedì non festivi riposo
aperture straordinarie 13 aprile e 25 maggio
ingresso vietato ai minori di 16 anni
www.fabbricadelvapore.org

Sexxx & Pop
L’immaginario erotico in Italia
dalla rivoluzione sessuale al porno digitale
a cura di Pier Giorgio Carizzoni
artisti in mostra: Lucio Basadonne, Rosangela Betti, Tatiana Brodatch, Lisetta Carmi, Mario Cattaneo, Ceci N’est Pas un Porno, David Cesaria, Chuli Paquin & Erre Sulla Luna, Marco Cirulli, Guido Crepax, Pablo Echaurren, Leone Frollo, FumettiBrutti, Rosario Gallardo, Chiara Glionna, GretaEta, Cinzia Leone, Sara Lorusso, Giuliana Maldini, Milo Manara, Paola Mattioli, Chiara Mazzetti, Ilaria Minelli, Bruna Orlandi, Andrea Pazienza, Erika Pellicci, Cristina Portolano, Franco Saudelli, Nina Sever, Paolo Eleuteri Serpieri, Marco Siciliano, Patrizia Valduga, Silvia Violante Rouge
organizzata da Associazione culturale Dioniso
in coproduzione con Comune di Milano
www.associazioneculturaledioniso.it

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