58° Wildlife Photographer of The Year

Si rinnova a Milano l’appuntamento con le immagini vincitrici del prestigioso premio internazionale per la fotografia naturalistica, presentate in un nuovo allestimento volto a rendere l’esperienza di visita ancor più coinvolgente.

Come ogni anno, all’arrivo dell’autunno, l’Associazione Culturale Radicediunopercento inaugura a Milano la mostra delle immagini più belle del Wildlife Photographer of The Year, il concorso di fotografia naturalistica bandito dal Natural History Museum di Londra. La mostra, aperta sino al 31 dicembre, quest’anno cambia sede e dalla centrale via Meravigli si trasferisce all’ Hangar 21 in via Tortona dove è possibile emulare l’allestimento londinese proponendo le fotografie stampate in grande formato, su speciale carta fotografica, e applicate su pannelli retroilluminati con LED: l’effetto è straordinario e dalla penombra, come in un sottobosco o nelle profondità marine, ci si ritrova a spiare la fauna selvatica.
Protagoniste di Wildlife Photographer of The Year sono le fotografie finaliste e le premiate al Natural History Museum nell’ottobre 2022, a conclusione della 58° edizione del premio; poche settimane fa a Londra sono stati incoronati i vincitori dell’anno 2023 mentre il prossimo 7 dicembre si chiudono i termini per candidare i propri lavori alla prossima edizione, la numero 60.
Le fotografie partecipanti all’edizione 2022 sono oltre quarantamila provenienti da novantatré Paesi del mondo. La giuria di esperti internazionali presieduta da Rosamund Kidman Cox e composta da Javier Aznar González de Rueda, Natalie Cooper, Sugandhi Gadadhar, Jen Guyton, Anthony Ochieng Onyango e Audun Rikadsen ha compiuto le proprie scelte valutando la creatività, il valore artistico e la complessità tecnica di ciascun lavoro.
All’Hangar 21 una parete è dedicata esclusivamente alle due immagini vincitrici assolute nelle categorie adulti e giovani. Due scatti ravvicinati a due tipologie di animali agli antipodi sotto ogni aspetto, accomunati dalla capacità di fissare indelebilmente un momento irripetibile per azione, composizione e luce. La statunitense Karine Aigner si aggiudica il Premio di Wildlife Photographer of the Year 2022 dopo aver conseguito quello per la categoria Comportamento: invertebrati con Il grande ronzio. Il titolo tradisce come la strana palla immortalata nel deserto texano non sia uno dei tanti tumbleweed che attraversano il paesaggio quando si alza il vento ma un gruppo di api cactus maschio strette attorno a una femmina della specie per contendersi la possibilità di accoppiarsi con lei. La luce irradiata dal sole che splende alto nel cielo enfatizza il contrasto di colori tra la terra e il cielo, scolpisce il corpo delle api e ne delinea la complessa geometria delle ali.
Young Wildlife Photographer of the Year 2022 è il sedicenne tailandese Katanyou Wuttichaitanakorn autore di La bellezza della balena, premiato pure tra i Giovani 15-17 anni grazie a un primissimo piano delle fauci di una balenottera di Bryde spalancate per inghiottire un gruppo di acciughe. Bravo Wuttichaitanakorn a scattare nonostante il violento moto ondoso provocato dalla balenottera a pesca e a cogliere l’attimo in cui due acciughe scampate al pericolo – vogliamo immaginare così – guizzano in aria.
Nella stessa categoria di Wuttichaitanakorn è insignito di una menzione speciale l’italo americano Samuel Sloss per The octopus case, la scena di un timido polpo venato intento a ripararsi dallo sguardo del giovane fotografo dentro una conchiglia vuota. L’edizione 2022 ha premiato il lavoro di altri tre fotografi italiani, tra cui Ekaterina Bee, vincitrice della categoria Giovani fino a 10 anni con Battle stations, il combattimento per la supremazia sul branco di due stambecchi, ritti sulle zampe posteriori, colti nell’atto di studiarsi prima di sferrare un colpo di corna. Lorenzo Shoubridge si aggiudica invece una menzione nella categoria Comportamento: Mammiferi per il ghiro a caccia di falene di Dormouse as mothcatcher e Alessandro Gruzza la menzione nella categoria Le zone umide – la visione d’insieme per The living reservoir che documenta la distesa di piante a cuscino ai piedi del vulcano Parinacota, tipiche delle zone paludose delle Ande cilene intorno al lago Chungarà.
Sono venti le sezioni in cui si articola il premio e, di conseguenza, l’esposizione milanese, inclusa quella con le venticinque fotografie più votate dal pubblico e per questo presentate in forma differente dalle altre, proiettate in loop su uno schermo largo quattro metri. Le fotografie esposte, sebbene per motivi differenti, riescono tutte ad emozionare. Si resta affascinati dai colori strepitosi di livree come quella dell’uccello giardiniere fiammante ritratto da Dustn Chen nel corso di una danza di corteggiamento o dalle sorprendneti forme raggiunte dai vegetali. Si sorride dinanzi agli orsi bianchi colti da Dmitry Kokh mentre si aggirano per il villaggio disabitato di Kolyuchin o al muso buffo del leone marino immortalato da Scott Portelli mentre studia i movimenti di un dragone foglia o, ancora, si trattiene il fiato per il coraggio di Juergen Freund nell’avvicinarsi a un serpente velenoso. Si riflette insieme all’orso dagli occhiali di Daniel Mideros nell’osservare l’avanzare della città, inglobando crescenti porzioni del suo habitat; scende una lacrima per la balenottera condannata a morte certa dopo essere rimasta impigliata in una rete nonostante i vani tentativi di Judith van de Griendt e della sua squadra per soccorrerla e ci si indigna per l’eccessiva quantità di pesci pescati a Kakinada, in India, e venduti al mercato locale documentata da Srikanth Mannepuri.
Inteneriscono le fotografie delle categorie dei giovani che ringraziamo per l’occasione offertaci di guardare di nuovo il mondo con occhi innocenti ed è piacevole ritrovare Mateusz Piesiak, già vincitore del Young Wildlife Photographer of the Year 2011, insignito del titolo di Astro nascente. Sono invece ormai una presenza consolidata tra i finalisti del premio i reportage di Laurent Ballesta dal fondo degli oceani di tutto il mondo. Il fotografo francese è il vincitore nell’edizione 2022 della categoria Portfolio grazie a suggestive fotografie scattate lungo la Costa di Adelia in Antartide. Spoiler: è lui il vincitore assoluto del 2023 con la fotografia di un granchio dorato a ferro di cavallo scattata a Pangatalan nelle Filippine.
Certe mostre d’arte e di fotografia riservano, a margine del percorso di visita principale, piccoli ambienti dove sono relegati materiali dei contenuti forti, riservati al solo pubblico adulto. Analogamente, all’esposizione dedicata al 58° Wildlife Photographer of The Year sono presenti due piccole sale monotematiche dedicate a Fotogiornalismo e Aree umide: la visione d’insieme dove si denunciano i danni del comportamento umano, dall’inquinamento che devasta larghi territori agli allevamenti intensivi, dove gli animali sono costretti in gabbie minuscole, e se ci si commuove dinnanzi alla morte di Ndakasi, abbracciata ad Andrè Bauma che l’ha curata e amata per oltre dieci anni, non bisogna mai dimenticare che la gorilla è l’unica sopravvissuta di una famiglia sterminata dai bracconieri.
La sua storia, così come quella degli altri soggetti delle fotografie esposte, è narrata nella didascalia insieme a dettagli tecnici sullo scatto. A chi volesse ulteriormente approfondire le tematiche connesse alla fotografia naturalistica si segnala che nella sala video sono proiettate interviste ai vincitori mentre l’Associazione Radicediunopercento propone un ricco calendario di visite guidate alla mostra, serate gratuite di approfondimento e presentazione di libri: si rimanda al sito per il calendario aggiornato degli eventi.

Silvana Costa

La mostra continua:
Hangar 21
via Tortona 27 – Milano

fino a domenica 31 dicembre 2023
orari: martedì, mercoledì, sabato, domenica 10 – 19
giovedì e venerdì 10 – 22
lunedì chiuso
la biglietteria chiude 30 minuti prima

58° Wildlife Photographer of The Year
organizzata da Associazione Culturale Radicediunopercento
con il patrocinio di Comune di Milano
proprietà Natural History Museum di Londra
www.radicediunopercento.it

Catalogo:
Wildlife Photographer of the Year

Portfolio 32 (58°edizione)
redatto da Rosamund Kidman Cox
26×25,4 cm, 160 pagine, lingua inglese
prezzo: 36,00 Euro

Visite guidate
costo: 7,00 Euro
con Marco Colombo
ogni venerdì tre turni, a partire dalle 18.30
(su prenotazione) escluso 22 e 29 dicembre

a tema con Francesco Tomasinelli
giovedì 16 novembre e 14 dicembre – ore 19.30
Mimetismo
giovedì 23 novembre e 21 dicembre – ore 19.30
Predatori

Incontri con i fotografi
ingresso libero acquistando il biglietto di mostra
sabato 18 novembre – ore 21.00
Francesco Tomasinelli
Cambiamenti climatici e comportamenti animali

sabato 25 novembre – ore 21.00
Marco Colombo
Miriade: la Microscopica Moltitudine

sabato 9 dicembre – ore 21.00
Sandra Bartocha
Ritmo della natura

sabato 16 dicembre – ore 21.00
Marco Colombo, Ugo Mellone, Bruno D’Amicis
Il fantasma del Mediterraneo

sabato 23 dicembre – ore 21.00
Lorenzo Shoubridge
Attitudine alla vita selvaggia

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