Cooperatzia/Maison

Circo, danza, installazioni e physical theatre sono gli elementi del far teatro del Collectif G. Bistaki, declinati con humour, ritmi deliranti e molti elementi simbolici, in un’elegante sfida di intelligenza creativa.
L’architettura moderna sembra ormai lanciata verso la definitiva archiviazione dei tetti a falda, preferendo coperture piane ad ogni latitudine, con buona pace delle condizioni climatiche e delle tradizioni costruttive della regione d’intervento. Sembrerebbe dunque che il mercato delle tegole recuperate dagli edifici in demolizione  sia limitato alle sole operazioni di ristrutturazione. Nessuna paura: il gruppo Collectif G. Bistaki, ad ogni spettacolo, ne consuma un tale quantitativo da contribuire significativamente a mantenere ancora elevata la domanda di tale elemento edile.
Sono infatti le tegole rosse della tradizione costruttiva di Tolosa, insieme alle borsette, gli elementi che connotano Maison, tappa del complesso percorso creativo intitolato Cooperatzia. Con precisione millimetrica,  gli artisti in scena fanno roteare, portano a spasso e lanciano in aria questi inconsueti oggetti, strappando al pubblico applausi di ammirazione ogniqualvolta li afferrano al volo, a guisa di provetti giocolieri.
Collectif G. Bistaki – come suggerisce il nome – è un gruppo di artisti pluridisciplinari, provenienti da una solida esperienza formativa nelle arti circensi, che crea i propri spettacoli attraverso un processo drammaturgico e coreografico collettivo. Originaria di Tolosa, la compagnia ama presentarsi come “circo coreografico di ricerca” perché, dietro ogni nuovo spettacolo, vi è un attento lavoro di selezione dei materiali di scena, attingendo dagli elementi della tradizione. Fissati i punti salienti della coreografia, ogni singola replica è, in realtà, uno spettacolo a sé stante che si adatta alle peculiarità del luogo dello spettacolo: gli oggetti di uso comune presenti in situ diventano elementi di vere e proprie installazioni artistiche che fanno da sfondo alla performance. Purtroppo non è stato il caso della loro esibizione alla Reggia di Venaria Reale, nell’ambito della quindicesima edizione del Festival Teatro a Corte, ma, in genere,  ad un palco fisso, gli artisti di Collectif G. Bistaki preferiscono avere più punti di esibizione per il piacere di sorprendere il pubblico a ogni nuova entrata in scena e di coinvolgerlo attivamente durante il peregrinare da un punto all’altro. La Soprintendenza, affascinata dallo spettacolo, e comprendendo che l’immenso patrimonio della Reggia non sarebbe messo a rischio, ha invitato il Collectif a tornare ad esibirsi con la versione originale. Invito prontamente accettato per la prossima edizione.
Annunciati, da chi aveva già avuto modo di assistere a una loro performance, come uno degli eventi imperdibili della manifestazione torinese, non hanno minimamente deluso quanti attendevano l’esibizione. Le componenti che mettono in gioco sono innumerevoli: la principale probabilmente è il grande sense of humor che si percepisce alla semplice vista degli artisti. Abbigliati con lunghi cappottoni e borsette al braccio, accolgono l’arrivo del pubblico con fare cialtrone, brindando e scherzando tra loro mentre nell’aria si diffondono le note di canzoni cosacche; noi tuttavia li osserviamo perplessi, pur non riuscendo a capire, sino all’inizio dello spettacolo, cosa stoni nella loro mise. Poi si accendono tutti i riflettori sul palco e gli artisti iniziano a far roteare le borsette…comprese quelle che calzavano in testa a guisa di colbacco.
Il gioco è di breve durata. Quasi annoiati, per complicare la sequenza di lanci e prese acrobatici, incuranti della legge di gravità, passano ad un oggetto decisamente più pesante e, al contempo, fragile: le tegole. Gli artisti eseguono con divertente spavalderia coreografie aeree sempre più complesse a cui alternano passi di danza, gag divertenti – come quella delle tegole portate affettuosamente a spasso, legate ad una corda quasi fossero cagnolini al guinzaglio – e passaggi di grande poesia visiva. Non abbassate la guardia, è solo un attimo perché poi il ritmo della musica cresce e gli artisti riprendono a fare i buffoni scambiandosi le tegole l’un l’altro come farebbe la nazionale di ginnastica ritmica con le clavette. Solo verso la fine dello spettacolo, l’energia in circolo sul palcoscenico si tramuta in forza distruttrice, in modo da poter offrire agli spettatori un ricordo tascabile dell’esperienza cui hanno appena assistito.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
Reggia di Venaria Reale
piazza della Repubblica, 4 – Venaria Reale, Torino
sabato 19 luglio 2014 – ore 21.30
www.teatroacorte.it
www.reggiavenariareale.it
 
Cooperatzia/Maison
Collectif G. Bistaki – Francia
scrittura, direzione e interpretazione collettiva di François Juliot, Jive Faury, Sylvain Cousin, Nicanor de Elia, Florent Bergal
stage manager Nina Pire
video-maker Guillaume Bautista / luci Hugo Oudin
durata 50 minuti
creazione in situ
www.bistaki.com
 

Gli appuntamenti di domenica 20
Castello di Aglié
Push
Company Chameleon  – Regno Unito
danza urbana
In piccolo
Ambra Senatore – Italia
danza
PicniK / Object III
Roberta DC – Belgio
danza

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