Madre Terra

Le opere degli artisti di Officina Lombarda inondano di energia creativa e speranza la scenografica sede de Il Sole 24 Ore.

Sotto l’insegna di Officina Lombarda è raccolto un eterogeneo gruppo di artisti visuali che, coordinati dalla critica Fabrizia Buzio Negri, esplora le diverse strade della creatività. In occasione di importanti eventi internazionali, in questa fucina vengono elaborati progetti corali ad hoc; con due Biennali veneziane all’attivo (1995 e 2007), Officina Lombarda non poteva certamente mancare  all’appuntamento con Expo 2015. Nasce così Madre Terra, un progetto che impone ai partecipanti vincoli estremamente rigidi ma che, proprio grazie a ciò, li obbligano a spingere la loro creatività oltre i limiti consueti.
La sfida prevede che ciascun artista elabori due tele, del formato di 90×90 cm, dedicate al tema della Terra quale fonte di vita, di creatività, di benessere e di speranza. Martina Goetze, per esempio, si concentra sull’acqua, dando vita a due emozionanti collage in cui la carta viene resa più luminosa dai colori acrilici. Le due opere descrivono, idealmente, l’inizio e la fine del ciclo vitale;  sono due tele dominate da colori primari che catturano l’attenzione e trasmettono con immediatezza il loro significato: Origine, un monocromo nelle tante sfumature dell’azzurro, è dedicato alla magia della vita che si rinnova proprio grazie all’acqua e Sete, dominata dal giallo, è una chiara allusione alle ampie zone aride della Terra dove ogni speranza di vita animale o vegetale sembra preclusa.
Pierangela Cattinicrea propone un dittico in cui rivisita, in chiave moderna, le divinità femminili che, sin dalla preistoria, sono associate agli elementi di Acqua e Terra; anche 3RE(Trezza-Regidore) rende omaggio alla  donna, figura strategica nel processo di sviluppo sociale e salvaguardia del pianeta, con The Hope is Woman.
Giordano Redaelli conferisce ai suoi collage uno spirito Pop, riciclando gli involucri di scatole di pasta e bottiglie d’acqua per opere che strizzano l’occhio a Warhol anche nell’eloquenza dei titolo: Barilla 3 e S. Pellegrino 2. «Mentre componevo la mia opera, mi sentivo bene come chi ha convertito dei rifiuti in riflessione di pensiero» afferma Vanni Bellea che, mentre realizza la prima versione di Dinamismo statico con i colori ad olio, per Dinamismo statico – L’evoluzione utilizza esclusivamente le gabbiette delle bottiglie di spumante. Sebbene anche Mirko Cervini nel titolo faccia ricorso alla parola Evoluzione per le proprie creazioni, ci sembra tuttavia che adotti uno stile che, più che al futuro, guardi alle origini della storia dell’arte e, con le sue forme geometriche ben definite, richiami le opere dell’ultimo periodo – quello newyorkese – di Mondrian.
È estremamente articolata la rappresentazione della Cellula Madre e della Cellula Padre restituitaci da Gladys Colmenares: in questi due pannelli l’artista venezuelana riversa l’energia vitale delle composizioni multimateriche della sua terra d’origine. Alla policromia di Colmenares si contrappone la lievità monocroma delle creazioni di Luca Ghielmi: vere e proprie sculture applicate su tela, realizzate con decine di metri di carta velina decorata con le sagome di frutti ed appallottolata.
In questo turbinio di messaggi e tecniche, Giuseppe Sassi e Massimo Sesia offrono al pubblico un’oasi di sosta, ove ammirare il lavoro di due artisti che abbracciano la tradizione, proponendo suggestivi dipinti ad olio che affondano le radici nella paesaggismo lombardo e infondono suggestioni di serenità e speranza in chi le osserva. La visita prosegue e Peter Hide, con To love money over everything! e Monocromo verde dollaro, due teche piene di soldi macchiati di vernice rosso sangue, spezza l’attimo di poesia per ricordarci il cinismo alla base di molte delle decisioni che smuovono il mondo.
A completare la rassegna di artisti Officina Lombarda che espongono nell’atrio della scenografica sede de Il Sole 24 Ore, progettata da Renzo Piano, ci sono Elda Francesca Genghini e Isabella Rigamonti che, come strumento creativo, privilegiano la sega elettrica e l’obiettivo ai pennelli.

Silvana Costa,,

 

La mostra continua:
Spazio Espositivo PwC
Palazzo Renzo Piano/Il Sole24Ore
viale Monte Rosa 91 – Milano
fino a venerdì 5 giugno 2015
ingresso libero
 
Madre Terra
a cura di Fabrizia Buzio Negri
artisti di Officina Lombarda: Vanni Bellea, Pierangela Cattini, Mirko Cervini, Gladys Colmenares, Elda Francesca Genghini, Luca Ghielmi, Martina Goetze, Peter Hide 311065, Giordano Redaelli, Isabella Rigamonti, Giuseppe Sassi, Massimo Sesia, 3RE(Trezza-Regidore)
www.buzionegri.it/officina_lombarda.htm

Questa voce è stata pubblicata in Milano, Palazzo il Sole 24Ore, pittura&scultura e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.