Certe notti

È in scena al Piccolo Teatro Strehler lo spettacolo che unisce le musiche e le poesie di Luciano Ligabue al talento dei danzatori della Compagnia Aterballetto.

In occasione de La lunga estate al Piccolo, torna a Milano l’acclamatissimo Certe notti. Lo spettacolo di Aterballetto – una delle più interessanti compagnie di danza che attualmente occupano la scena italiana – interamente basato sulle musiche e i testi di Luciano Ligabue, era stato presentato, in prima assoluta nel capoluogo lombardo, nel 2009, in occasione del trentennale della fondazione della Compagnia. Molti anni sono passati da allora ma l’entusiasmo del pubblico che si registra ad ogni replica resta invariabilmente alto.
Piccola stella senza cielo, Balliamo sul mondo, Libera nos a malo, Vivo morto o X e, ovviamente, Certe notti sono solo alcuni dei cavalli di battaglia di Ligabue utilizzati come base musicale della danza; a loro sono accostati i dialoghi tratti dal film Radiofreccia (1998) e le poesie contenute nel volume Lettere d’amore nel frigo. 77 poesie pubblicato da Einaudi nel 2006. I testi scelti rivelano un autore complesso, che osserva e racconta con disarmante schiettezza la quotidianità, intesa come quell’insieme di emozioni, abitudini, rituali ed affetti che nella loro apparente banalità danno un senso compiuto alla vita. Freccia – il protagonista di Radiofreccia, interpretato da Stefano Accorsi – ben sintetizza tutto ciò nella considerazione che condivide con gli ascoltatori della sua trasmissione radiofonica «Credo che c’ho un buco grosso dentro, ma anche che il rock n’ roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.[…] Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. Credo che per credere, certi momenti ti serve molta energia».
A partire da questa eccezionale colonna sonora sono nate le suggestive coreografie di Mauro Bigonzetti che, alternando momenti corali ad assoli o a pas de deux, offre un’ora e mezza di emozioni. Movimenti energici e frizzanti sequenze di passi che cuciono insieme le varie parti senza mai spezzare il filo del racconto nei passaggi da un quadro all’altro, esplorano tutte le potenzialità del movimento e della dinamica, senza che l’eleganza della danza classica venga mai meno. Il balletto – come a Ligabue accade con il rock n’ roll di Elvis – in realtà è molto più di un solido fondamento tecnico richiesto ai componenti del corpo di ballo: è un genere di danza che si reiventa continuamente, senza snaturarsi, in funzione degli impulsi ricevuti dall’ambiente. I suggestivi video di Angelo Davoli  che, per tutta la durata dello spettacolo, fanno da scenografia sono una delicata allegoria di questo approccio creativo. Davoli, pittore, fotografo e videoartista scomparso lo scorso settembre, ha indotto i membri di Aterballetto a eseguire performance di danza tra le suggestive montagne di sabbia e ghiaia situati nell’area dell’azienda Morini – Calcestruzzi Val d’Enza di Montecchio Emilia, utilizzando come sfondo iconico i silos da lui dipinti: un intervento site specific realizzato in occasione della Biennale del Paesaggio di Reggio Emilia che rappresenta l’incipit di un più vasto progetto di riqualificazione paesaggistica che interessi tutta la Val d’Enza. Certe notti è infatti anche uno straordinario esempio di sinergia creativa territoriale: nella pianura reggiana creano e provano sia la Compagnia Aterballetto che Ligabue; qui ha sperimentato Davoli e, sempre qui, in provincia di Reggio Emilia, ha sede il Mariella Burani Fashion Group che ha curato i costumi dello spettacolo.
L’esperienza vissuta assistendo a Certe notti è davvero forte: seduti nelle poltrone del Piccolo Teatro Strehler ci arriva l’energia della voce registrata di Ligabue e dei ballerini in scena. Quando si alza il leggero sipario si palesa un’eterea Odette in versione rock, che abbina il tulle del tutù al jeans della camicia senza maniche, ormai considerata tratto distintivo di Ligabue. Il team di Mariella Burani fruga nell’armadio dell’artista e reinventa anche la giacca con le frange, la maglietta dalle maniche strappate e la camicia a scacchi, ricreando quello stile che ondeggia tra The King of Rock and Roll e The Boss. I personaggi, così vestiti, si muovono sul palcoscenico con fare sicuro e, a tratti, spavaldo, raccontandoci storie di amicizia e di tentativi di conquistare le ragazze. Loro, le esponenti del gentil sesso, sono tutt’altro che ingenue ed indifese: sono perfette testimoni della nostra epoca che affrontano i corteggiatori scegliendo quello di proprio gusto, che non si abbandonano agli eventi ma espongono il proprio punto di vista esigendo sia rispettato; sono donne che, all’occorrenza, non esitano a ballare da sole. L’amicizia e la musica sono i valori portanti dello spettacolo e sembrano pervadere gli spettatori che giungono a teatro in gruppo, forse considerando Certe notti un gustoso antipasto all’abbuffata di concerti estivi.

Silvana Costa


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Lo spettacolo continua:
Piccolo Teatro Strehler
largo Antonio Greppi, 1 – Milano
fino a domenica 21 giugno 2015
www.piccoloteatro.org
 
Certe notti
Compagnia Aterballetto Fondazione Nazionale della Danza
coreografia Mauro Bigonzetti
canzoni e poesie Luciano Ligabue
scene e video installazioni Angelo Davoli
costumi Kristopher Millar, Lois Swandale
luci Carlo Cerri
in collaborazione con Mariella Burani Fashion Group
www.aterballetto.it

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