Grasse matinèe

Artemisia e Babeth, due defunte vicine di tomba, sono le protagoniste di una commedia ricca di humor e dal mondo dei morti offrono una visione disincantata di quanto accade in quello dei vivi.

È mattina presto quando al cimitero lungo la ferrovia Artemisia e Babeth si svegliano.
Sin dalle prime movenze si intuiscono i caratteri delle due donne: la prima, lì da più tempo, dimostra di aver raggiunto un equilibrio con sé stessa, compiendo con un sorriso la routine mattutina; la seconda, complice un carattere più difficile, si alza imprecando contro un marito opportunista e spilorcio, reo di averle comprato una bara scomoda e di bassa qualità. Un bara perché Artemisia e Babeth sono morte e si ritrovano a trascorrere questa ultima fase della loro presenza terrena come vicine di tomba.
Cosa accadrà una volta che il loro corpo si sarà completamente decomposto è la stupefacente sorpresa che nel finale attende Babeth e il pubblico in sala.
Le giornate iniziano, come per una massaia qualunque, scuotendo le coperte in cui hanno dormito e stendendole al sole, rassettando, facendo esercizio e colazione. Il tempo è scandito dai treni e dagli aerei che passano e occupato tra piccoli passatempi, ricordi e discussioni su quanto accade nel mondo dei vivi, argomento su cui, nonostante gli anni trascorsi dalla loro morte, sembrano molto bene informate. Giornate intense che non consentono a Babeth di godersi nemmeno ora il piacere di indugiare a letto sino a tardi, un piacere per cui i francesi hanno coniato la definizione “grasse matinèe”.
Grasse matinèe è il titolo scelto da René De Obaldia per questa commedia che, sin dalla prima rappresentazione nel 1977, non cessa di riscuotere successi a livello internazionale. L’autore, morto il 27 gennaio 2022 alla veneranda età di 103 anni, è molto amato per la sua capacità di mettere in luce il lato comico della vita di ogni giorno e pure oltre in questo caso.
La produzione firmata AltaLuceTeatro punta su un allestimento minimalista, con le sole due tombe che svettano sul palco, affidando all’abilità delle due attrici in scena il compito di conquistare il pubblico in sala con il loro disarmante humor. Va tuttavia sottolineato che è incredibile il quantitativo di oggetti che le due donne custodiscono nelle proprie bare che, come dalla borsa di Mary Poppins, man mano estraggono per allietare l’ambiente.
Elizabeth Annable è Babeth, una donna capace in un battito d’ali – non è questo un mero modo di dire quanto la fedele descrizione di ciò che accade in scena – di passare dalla gioia al terrore, dallo sconforto a segni di lampante follia. Annable è deliziosa in questo altalenare emozionale, trascinando con sé il pubblico che, a ogni cambio di direzione, accompagna lo stupore con sonore risate.
A lei si oppone la calma serafica e la carica di positività utilizzate da Maria Carolina Nardino per caratterizzare il personaggio di Artemisia, conferendole l’aria un po’ naïf da figlia dei fiori dell’alta borghesia che ha avuto la possibilità di vivere avventure ai quattro angoli del mondo. Impareggiabile la performance a livello mimico di entrambe le attrici a rendere estremamente eloquenti i lunghi e imbarazzanti momenti di silenzio che si vengono a creare tra queste due donne così differenti. Elizabeth Annable e Maria Carolina Nardino raggiungono in scena un notevole – e non scontato – livello di affiatamento che permette loro di enfatizzare il graffiante humor che René De Obaldia spande generosamente in ogni situazione.
Lo spettacolo si replica solo fino a domenica 19 febbraio: non mancate o non ve lo perdonerete fino a che camperete!

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
AltaLuceTeatro

Alzaia Naviglio Grande 190 – Milano
fino a domenica 19 febbraio 2023
orari: venerdì e sabato 20.30
domenica 17.00
www.altaluceteatro.com

Grasse matinèe
di René De Obaldia
con Elizabeth Annable, Maria Carolina Nardino
produzione Alta Luce Teatro
scenografia e luci Viviana Martin
sound design Vincenzo Romano
durata: 60 min senza intervallo

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