Il Grigio

Elio si confronta sul palcoscenico con un grande successo di Giorgio Gaber aggiornato dal regista Giorgio Gallione con le problematiche di questo inizio di millennio.

Nella scorsa Stagione al Teatro Nazionale di Genova era in cartellone la lettura scenica de Il Grigio, una loro nuova produzione basata sull’attualizzazione dell’omonimo spettacolo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini datato 1988. Il Grigio non è uno dei tanti spettacoli di teatro-canzone che hanno reso celebre Gaber ma un monologo teatrale vero e proprio.
Nei panni del Signor G troviamo Elio diretto da Giorgio Gallione che, a trent’anni di distanza dalla prima messinscena, ne ha curato anche l’aggiornamento drammaturgico. Per il debutto nazionale de Il Grigio nella sua forma compiuta si è scelta Milano, patria di Gaber, andando a inaugurare la Stagione 2019 – 2020 del Teatro Carcano e riscuotendo svariati minuti di applausi.
L’azione si svolge su un palcoscenico dall’allestimento spartano concepito da Guido Fiorato che, per merito del gioco di luci colorate ideate da Aldo Mantovani, si trasfigura e assume il tono metafisico di un paesaggio interiore.
Elio fa il suo ingresso in scena e, attendendo si alzi il sipario, canta il prologo della storia. All’apertura delle spesse cortine in velluto, il protagonista può prendere finalmente possesso della nuova casa, invasa da scatoloni che sembra tutt’altro che interessato a riordinare. Il trasloco è in realtà una fuga dalle relazioni e dalle responsabilità della vita: lì, in mezzo al nulla non vuole essere raggiunto da moglie, amante e figli ma nemmeno dai fatti di cronaca per vivere finalmente senza pensieri e ansie. Immaginate quindi il fastidio nello scoprire che dalle sue finestre è possibile scorgere il bagliore bluastro della televisione dei vicini e udire le notizie del TG.
Il fastidio diviene paranoia quando realizza di star pure dividendo casa con un topo, prontamente soprannominato Il Grigio, quasi fosse il membro di una banda criminale che attenta alla sua serenità. Un intruso da sfrattare; un nemico con cui ingaggiare una lotta senza quartiere, escogitando trappole e ricorrendo a sotterfugi sempre più complessi; una lotta tutto sommato benefica perché lo distrae dal suo malessere interiore. Il pubblico è letteralmente conquistato dalle folli idee dell’uomo e segue partecipe e divertito le sue ardite macchinazioni.
Le bestie dentro di noi” è il refrain cantato che separa i diversi quadri de Il Grigio e crea nel protagonista la crescente sensazione che il topo, in una situazione di assoluta mancanza di stimoli esterni, non sia altro che la proiezione delle sue paure, del suo egoismo e del suo cinismo. La sensazione che l’esistenza dell’eroe non possa prescindere dalla presenza di un antagonista, a costo di partorirlo dalla propria fantasia. L’uomo compie, grazie al topo, un tipico percorso di crescita e riscatto: davanti a un pericolo si scuote dal torpore di un’esistenza anonima e sfodera il meglio di sé nella battaglia che ne cambierà per sempre il destino.
Elio, al suo primo confronto con il mito di Giorgio Gaber, si approccia al testo con sicurezza e grande ironia, risultando estremamente convincente per il pubblico, anche per chi ha avuto il piacere di vedere il Signor G in scena dal vivo. Sono circa una decina le canzoni originali riarrangiate per l’occasione da Paolo Silvestri per avvicinarle allo stile tra il serio e il faceto dello storico leader delle Storie Tese.
L’attualizzazione de Il Grigio eseguita da Giorgio Gallione – non nuovo al confronto con l’opera di Gaber e Luporini – con la supervisione della Fondazione Gaber è un lavoro certosino che innesta chirurgicamente riferimenti all’attualità affinché facciano sentire il monologo vicino allo spettatore ma che non diano assolutamente l’impressione di snaturare il testo e il suo messaggio. Un messaggio profondo che, sebbene diverta, non si esime dall’indurre all’immedesimazione con le ansie e il cinismo del protagonista. Tutti in fondo abbiamo un lato nero che riusciamo a tenere sotto controllo ma non a sopprimere completamente e, a volte, ci troviamo ad architettare piani degni di far concorrenza a quelli per catturare Il Grigio.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Carcano
corso di Porta Romana 63 – Milano
fino a domenica 13 ottobre 2019
orari martedì e venerdì ore 19.30
mercoledì, giovedì e sabato ore 20.30
domenica ore 16.00
www.teatrocarcano.com

Il Grigio
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
rielaborazione drammaturgica e regia Giorgio Gallione
con Elio
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro Nazionale Genova
in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber
durata 80 minuti (atto unico)
debutto nazionale

Tour:
15 – 27 ottobre
Genova – Teatro Gustavo Modena
1 – 2 novembre
Roma – Sala Umberto
4 – 5 novembre
Trieste – Teatro Rossetti
8 novembre
Carpi – Teatro Comunale
10 novembre
Santa Croce sull’Arno
12 novembre
Lumezzate –Teatro Comunale Odeon
13 novembre
Manerbio
15 novembre
Breno – Teatro delle Ali
17 novembre
San Marino-Teatro Nuovo
18 novembre
Bagnacavallo
20 novembre
Faenza
22 novembre
Ventimiglia – Teatro Comunale
23 novembre
Torino – Teatro Colosseo
30 novembre
Bergamo – Teatro Creberg
2 dicembre
Pietrasanta
3 dicembre
Forlì – Teatro Diego Fabbri
6 – 7 dicembre
Bologna – Teatro delle Celebrazioni
8 dicembre
Pratovecchio
10 dicembre
Concorezzo
14 – 15 e 20 – 22 dicembre
Catania – Teatro ABC
17 dicembre
Ragusa
18 dicembre
Caltanissetta

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