Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa

Lorenzo Gleijeses è in scena sino al 25 aprile al Teatro Franco Parenti di Milano con Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa, una performance emozionante e spettacolare. Il pubblico in sala è esposto alle mille suggestioni scaturite dalla suggestiva combinazione di danza e recitazione, musica e luce, di brani da La metamorfosi, il capolavoro di Franz Kafka, e dalla personale esperienza dell’interprete.

Andrée Ruth Shammah, nel fare gli onori di casa, parte proprio dalla componente autobiografica dal protagonista, che prova sino allo sfinimento la coreografia per raggiungere la perfezione in vista del debutto, per raccontare al pubblico la scelta di inserire in cartellone Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa. Ha infatti appreso che Lorenzo Gleijeses, anche quando impegnato nel tour di altri spettacoli, prova almeno 2 volte la settimana questo lavoro messo a punto grazie al contributo di Eugenio Barba e Julia Varley.
L’attore partenopeo, figlio d’arte, dal 2000 al 2004 ha perfezionato la propria tecnica lavorando al fianco di alcuni tra i più celebri esponenti del teatro contemporaneo: Lindsay Kemp, Eimuntas Nekrosius, Yoshi Oida, il Workcenter di Jerzy Grotowski, Augusto Omolù, Michele Di Stefano/mk. All’Odin Teatret è allievo di Julia Varley con cui crea lo spettacolo Il figlio di Gertrude, per il quale riceve il Premio Ubu 2006 come Nuovo Attore ed è candidato agli Oscar Olimpici del Teatro-Premi E.T.I. come migliore attore emergente.
È proprio durante una residenza a Holstebro nel 2015 che Lorenzo Gleijeses e Mirto Baliani lavorano a delle sequenze di passi sviluppati in precedenza con il coreografo Michele Di Stefano e li mostrano a Eugenio Barba. Il commento del Maestro non è decisamente in linea con le loro aspettative ma fornisce uno spunto prezioso su cui riflettere. “Erano solo sei movimenti ripetuti maniacalmente nello spazio in infinite varianti. La mia attenzione si affievolì fino a spegnersi totalmente. Lo  spiegai a Lorenzo: non riuscivo a scorgere niente in quei movimenti astratti. L’unica vaga associazione l’avevo avuta quando era al suolo e si contorceva come uno scarafaggio rovesciato sul dorso. Scherzando gli dissi che avrebbe potuto chiamare il suo spettacolo La metamorfosi di Kafka” ricorda Barba.
La voce del Maestro, a legare finzione e realtà, risuona in sottofondo durante Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa a fornire indicazioni a Gregorio Samsa intento a provare lo spettacolo al debutto il venerdì seguente. Il nome del danzatore è chiaramente lo stesso del protagonista del capolavoro kafkiano e, come lui, sebbene in questo caso dipenda dalla scelta consapevole di dedicarsi alla danza, ha rapporti tesi con la propria famiglia. Rapporti che il pubblico scopre quando Gregorio lascia la sala prove per far ritorno a casa, continuando instancabilmente a ripetere i passi base della coreografia, sia durante il tragitto sui mezzi pubblici, sia in casa mentre si lava o prepara da mangiare o guarda la televisione o, appunto, ascolta i messaggi lasciatigli dai genitori. La danza e la tensione alla perfezione – che in breve tempo si tramuta in ossessione – analogamente alla trasformazione di Georg in scarafaggio, lo isola progressivamente dal mondo e, soprattutto, dalla famiglia da cui non si sente supportato e apprezzato. L’incomprensione si somma alla frustrazione e spinge Gregorio a esercitarsi sino allo stremo, sino al finale straziante in cui collassa a terra esausto, riverso sulla schiena come uno scarafaggio a zampe all’aria.
Effetti luminosi, musica – entrambi frutto del talento di Mirto Baliani, video e parti recitate contribuiscono a marcare l’azione e scandiscono un ritmo della storia che si fa via via più frenetico e ossessivo alla pari dell’atteggiamento del protagonista.
Il pubblico tributa a Lorenzo Gleijeses un lungo applauso: la performance sul palcoscenico spoglio, animato solo da luce e passi di danza, è entusiasmante per la potente capacità espressiva attraverso la mimica, mettendo in luce quanto abbia appreso dai periodi di formazione trascorsi con i Maestri. Eugenio Barba, nel corso delle lezione tenuta nel corso dei festeggiamenti organizzati al Teatro Menotti per i 60 anni di Odin Teatret ha infatti ricordato come il trasferimento della sede della compagnia dalla Norvegia alla Danimarca, così come la presenza di artisti da ogni parte del mondo all’interno della compagnia, li abbia obbligati a lavorare molto più del consueto sul linguaggio del corpo per abbattere le barriere espressive legate alla lingua e rendere le loro performance intellegibili a livello universale.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala Grande
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a giovedì 25 aprile 2024
www.teatrofrancoparenti.it

Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa
drammaturgia e regia Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley
con Lorenzo Gleijeses
musiche originali e partiture luminose Mirto Baliani
oggetti coreografici Michele Di Stefano
consulenza drammaturgica Chiara Lagani
scene Roberto Crea
voci off Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello, Julia Varley
assistente alla regia Manolo Muoio
produzione Gitiesse Artisti Riuniti
durata 1 ora

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