L’altro “Salvator Mundi” al Louvre per la mostra su Leonardo da Vinci

C’è l’Uomo Vitruviano, ma non il Salvator Mundi del record e la Gioconda non si muove dalla sua sala.

Il posto era stato riservato, ma non si è visto il Salvator Mundi del record, l’opera di controversa attribuzione vinciana acquistata per 450 milioni di dollari da un facoltoso emiro arabo e di cui dopo l’asta si sono prese le tracce. Ma i curatori della mostra, Frank e Delieuvin, sono convinti che “presto arriverà”.
In quello spazio, è appesa una versione molto discussa, attribuita dallo storico Carlo Pedretti a Leonardo, il Salvator Mundi de Ganay. La tormentata storia dei due dipinti, a questo punto, sa di ripicca tra grandi musei: se la National Gallery di Londra espose come autentico nel 2011 il Salvator Mundi ora di proprietà dell’emiro saudita, ecco presentato al Louvre il Salvator Mundi de Ganay, anche se il cartellino riporta “Atelier di Leonardo”.  È partito così il grande evento parigino che il Louvre dedica a Leonardo da Vinci, in programma fino al prossimo 24 febbraio.
Era il giugno scorso quando venne dato il via alle prenotazioni per la mostra Léonard de Vinci (ma perché la francesizzazione del nome del grande genio italiano!!). Il sito del Louvre andò subito in tilt: solo nel primo giorno, si sussurra, vennero bruciati 30.000 biglietti. Al momento sono già 220.000 le prenotazioni. E se ne prevedono almeno il triplo.
Il Museo ha comunque da sempre i record mondiali di affluenza del pubblico; nel 2018 oltre 10 milioni di visitatori, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente.
L’eccezionalità dell’offerta espositiva ha innescato una vera frenesia tra il pubblico: attorno alla collezione parigina comprendente cinque dipinti di Leonardo La Vergine delle Rocce, La Belle Ferronnière, La Gioconda, San Giovanni Battista, Sant’Anna e 22 disegni, il Louvre ha accolto dipinti, disegni, manoscritti, sculture, oggetti artistici con prestiti dai più importanti musei, fondazioni, istituti e collezioni private del mondo intero. In tutto sono 167 opere.
Con molta ironia i media francesi hanno definito “quasi impossibile, almeno quanto la Brexit” l’evento per il cinquecentenario della morte del genio del Rinascimento italiano, avvenuta a Clos-Lucé il 2 maggio 1519 alla corte del re Francesco I di Francia.
Certo, si sono aggiunte sei prestigiose opere, Madonna Benois dall’Ermitage, San Girolamo dal Vaticano, Ritratto di musico dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, La Scapigliata dalla Galleria Nazionale di Parma e due versioni della Madonna dei Fusi da una collezione privata e dalla Galleria Nazionale di Edimburgo. Più, il grande cartone di Burlington House della National Gallery. Ma non si sono mosse le tre opere di Leonardo dalla Galleria degli Uffizi (tra cui L’Annunciazione) né La dama con l’ermellino da Cracovia, né la Ginevra de’ Benci da Washington. In extremis l’Uomo Vitruviano è stato concesso dall’Italia, dopo aspre polemiche e solo su decreto del TAR del Veneto.
La mostra, allestita nella Hall Napoléon, ingresso sotto la piramide di vetro, è divisa in quattro sezioni e si apre con la scultura Incredulità di San Tommaso di Andrea del Verrocchio, di cui il giovane Leonardo fu allievo a Firenze.
Da Frank e Delieuvin, i due storici che per 10 anni hanno lavorato per costruire la mostra, la priorità è stata data alla pittura di un artista e genio tanto poliedrico, anche se sono presenti i suoi carnet di disegni, schizzi e studi, che riguardano la meccanica, l’anatomia, le espressioni umane.
La Gioconda, il capolavoro in assoluto più visitato al Louvre, non fa parte del percorso espositivo, rimanendo nella sua sala delle collezioni permanenti, sala di recente rinnovata e ridipinta in blu di Prussia, accessibile però a tutti. Perché solo lei fa 30.000 visitatori al giorno.
C’è invece Mona Lisa: Beyond the Glass, la prima esperienza di realtà virtuale mai realizzata al Louvre, che permette ai visitatori di interagire con il famoso dipinto.
Inoltre, grazie alla moderna diagnostica, si possono vedere le spettrografie a raggi infrarossi di molte opere pittoriche che svelano i tocchi di pittura e i ripensamenti del “mistero Leonardo”.

Fabrizia Buzio Negri

 

La mostra continua:
Musée du Louvre
Rue de Rivoli – Parigi
fino a lunedì 24 febbraio 2020
orario: mercoledì-lunedì 9.00-18.00
apertura notturna mercoledì e venerdì fino alle 21.45
chiuso il martedì
ingresso gratuito il primo sabato di ogni mese 18.00-21.45
prenotazione obbligatoria sul sito www.ticketlouvre.fr
www.louvre.fr
 
Léonard de Vinci
a cura di Vincent Delieuvin, Louis Frank
con il patrocinio di Monsieur Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica
realtà virtuale HTC Vive Arts

Catalogo:
a cura di Vincent Delieuvin, Louis Frank
Louvre Museum Editions, Hazan, 2019
480 pagine, 380 illustrazioni circa

Questa voce è stata pubblicata in Musée du Louvre, Parigi, pittura&scultura e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.