Teatro a Corte | Venerdì 8 luglio

colpo21La Palazzina di Caccia di Stupingi ha fatto da incantevole sfondo alle esibizioni di coppie di acrobati e a un’installazione dedicata alle fiabe.

Nel cortile interno della Palazzina di Caccia di Stupingi, sotto lo sguardo vigile del cervo che dalla cupola della sala da ballo domina tutta la proprietà, si sono svolti quasi tutti gli spettacoli in programma al festival per la giornata di venerdì 8 luglio. Due i gruppi artistici che si sono esibiti in suggestivi numeri acrobatici, alternandosi tra loro: i funamboli di Les Colporteurs e la coppia di danzatrici su Quadrisse formata da Pauline Barboux e Jeanne Ragu.
Hanno aperto le danze – nel vero senso della parola – Julia Figuière e Julien Posada, di Les Colporteurs, con il sensuale Evohé: il titolo cita il grido di gioia lanciato dalle Baccanti durante la celebrazione dei loro folli riti, svelando sottilmente i contenuti della rappresentazione. Le creazioni di Les Colporteurs associano infatti alla componete spettacolare della performance  anche una storia che leghi tra loro le acrobazie eseguite su l’Étoile, la struttura di tubi metallici e funi d’acciaio su cui si esibiscono. Evohé racconta le vicissitudini amorose di Arianna, figlia di Minosse, re di Creta; di come la ragazza si innamori di Teseo e gli doni un gomitolo di filo per poter trovare la via d’uscita dal labirinto una volta ucciso il Minotauro. Superata la prova, Teseo torna in patria, ad Atene, abbandonando Arianna nel più profondo sconforto: spetterà a Dioniso il compito di restituirle la felicità e l’amore. Julia Figuière (Arianna) e Julien Posada (Teseo e Dioniso), sebbene  siano concentrati sulla prova di equilibrio richiesta dal  Evohé, danno prova di grandi doti recitative, caratterizzando in maniera eloquente ed ironica i loro personaggi. Musica dance come colonna sonora, sensuali numeri di danza sulle sottili funi e sfacciati approcci amorosi, conditi con salti mortali, strappando applausi a non finire.

Durante l’intervallo l’attenzione del pubblico viene attirata da una coppia di stravaganti turiste alla ricerca di qualcuno che scatti loro una foto mentre posano sull’Étoile. In realtà il desiderio segreto delle due spettatrici è cimentarsi con la scultorea attrezzatura di scena così, non appena se ne presenta l’occasione, vi salgono con tanto di scarpe, borsette e collane di perle che si impigliano ovunque. Inizia così, tra lo stupore di quanti ancora intenti a chiacchierare con il vicino, Le Chas du Violon interpretato da Agathe Olivier e Coline Rigo. Se l’incipit è estremamente clownesco, lo sviluppo si fa serio e le due artiste, che sul palco interpretano i ruoli di madre e figlia, mettono in scena la difficoltà del dialogo intergenerazionale,  le incomprensioni, le discussioni inutili e l’amore che le lega indissolubilmente. Coline Rigosi rivela anche eccellenti doti di musicista, accompagnando con il proprio violino i passaggi più suggestivi dell’esibizione.

Anche Pauline Barboux e Jeanne Ragu, come Agathe Olivier, si sono formate all’Académie Fratellini, la celeberrima scuola di arti circensi. Le acrobate, dai lineamenti ancora adolescenziali, dimostrano sin dai primi passi di danza di essere due artiste provette: si esibiscono sia al suolo sia a mezz’aria, sospese all’interno della Quadrisse, una struttura metallica di loro invenzione, dalla forma tetragonale. Pauline e Jeanne si muovono con l’eleganza delle ballerine classiche e sorridono con grazia eppure nella loro performance, più che in quella di altri acrobati visti in questi anni a  Teatro a Corte, appare chiaro lo sforzo sopportato dai loro esili fisici. Tuttavia the show must go on e loro proseguono imperterrite e, a tratti, quando volteggiano nel cielo sembrano piume che volano sostenute dal vento. Instants de Suspension è un’esibizione necessariamente breve ma estremamente intensa, accompagnata dalle musiche di Carmino D’Angelo, suonate dal vivo dal compositore stesso insieme a Pierre Ragu ed Etienne Barboux.

In coda ai ricordi della giornata ci sembra doveroso menzionare l’installazione Delle fiabe e delle sedie, curata dallo scenografo Marco Muzzolon ed accompagnata dal progetto audio di Luca De Marinis. Il giardino all’italiana del parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi – recentemente restaurato – cela sculture a forma di sedia, ciascuna ispirata a uno dei protagonisti delle storie più amate di tutti i tempi: dalla Sirenetta al Pifferaio di Hamelin, da Biancaneve alla Principessa sul pisello, da Pinocchio a Peter Pan e così via. In totale sono 14 le sedie da scoprire più una, maestosa, decorata con corna, realizzata appositamente in omaggio alla sede ospitante. L’idea di queste sculture, nasce lontano nel tempo e, ogni volta che Muzzolon le ripropone per un nuovo evento, il progetto iniziale si arricchisce come è accaduto, per esempio, con l’aggiunta della componente audio ideata da Luca De Marinis. In occasione di Teatro a Corte il pubblico, guidato da istruzioni audio attraverso una cuffia, è dovuto uscire nel giardino per cercare le sedie e capire a quale personaggio si ispirassero. Tra un ordine e l’altro, la voce in cuffia propone una compilation di incipit di fiabe.
A parte l’uso a volte improprio del termine fiabe, non abbiamo capito quanto il pubblico presente abbia apprezzato l’installazione: noi personalmente poco. Le piccole sculture o erano state realizzate con imperizia o portavano i segni delle tante, troppe, occasioni in cui erano già state esposte. Riteniamo inoltre che vi fossero svariati altri modi per valorizzare un simile giardino agli inizi di luglio, quando alle 17.30 il sole è ancora alto in cielo. Una simile caccia al tesoro – della durata di 30 minuti – avrebbe tra l’altro anche potuto essere allestita all’interno della Palazzina. Alla base della nostra riflessione c’è lo stesso principio che ci induce ad attaccare i moderni ecomostri che spuntano nei centri urbani: sono gesti plateali, realizzati senza prestare attenzione al contesto in cui si inseriscono e al pubblico che ne fruisce.

Silvana Costa

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Guarda il programma completo di Teatro a Corte

Gli spettacoli sono andati in scena:
venerdì 8 luglio 2016

Palazzina di Caccia
Stupinigi, Torino
www.teatroacorte.it

www.ordinemauriziano.it/palazzina-di-caccia-stupinigi

Delle fiabe e delle sedie
a cura di Marco Muzzolon
progetto audio Luca De Marinis
durata: 45 minuti
Italia

Evohé
Les Colporteurs
con Julia Figuière, Julien Posada
musiche Benoit Ganoote
regia Antoine Rigot
scene Antoine Rigot, Antoine Rigot, Patrick Vindimian
costruzioni Sylvain Georget, Patrick Vindimian
direttore di scena e suono Jean-Christophe Caumes
Les Colporteurs in coproduzione con La Cascade, Pôle National des Arts du Cirque Auvergne Rhône-Alpes con il sostegno di Ciam, Aix En Provence
Francia – creazione site-specific
www.lescolporteurs.com

Instants de Suspension
di e con le danzatrici su quadrisse Pauline Barboux e Jeanne Ragu
accompagnamento musicale Carmino D’Angelo, Pierre Ragu, Etienne Barboux
su musiche originali di Carmino D’Angelo
durata: 8 minuti
Francia – prima nazionale

Le Chas du Violon
Les Colporteurs
con Agathe Olivier, Coline Rigo
musiche Benoit Ganoote
regia Antoine Rigot
scene Antoine Rigot, Patrick Vindimian
costruzioni Sylvain Georget, Patrick Vindimian
direttore di scena e suono Jean-Christophe Caumes
Les Colporteurs in coproduzione con La Cascade, Pôle National des Arts du Cirque Auvergne Rhône-Alpes
Francia – creazione site-specific
www.lescolporteurs.com

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