Cataste

mdl-catasteNuovo appuntamento alla Galleria Antonia Jannone – disegni di architettura con le sculture di Michele De Lucchi.

Ci sono tipologie edilizie che, più di altre, riescono a far correre la fantasia dei progettisti. Per esempio, superata la fase eroica di epoca modernista e della Scuola di Chicago, la creazione di un grattacielo ormai è più questione di sostanza – cioè ingegneristica, per spingersi sempre più in alto – che di forma, con l’architetto relegato al mero ruolo di ornatore. Meglio dunque cimentarsi con tipologie apparentemente più semplici per esplorare tutte le infinite combinazioni che è possibile ideare.
Michele De Lucchi con le mostre allestite alla Galleria Antonia Jannone in questi ultimi anni ha presentato alcune delle soluzioni elaborate attorno al tema delle baracche, delle casette o dei tavolini, intesi quale metafora di strutture edilizie. Sino al 12 gennaio è invece possibile ammirare le sue visioni di Cataste. Baracche e cataste sono termini che nell’immaginario collettivo hanno maturato un’accezione dispregiativa ma l’architetto De Lucchi ci tiene a ribadire come nulla sia più sbagliato di tale pregiudizio. “Lasciatemi per un attimo idealizzare il concetto di catasta. Sono proprio degli altari alla natura e ai boschi. La parola “catasta” poi è di per sé una poesia, per il legno di cui è fatta, per quello che evoca e, nella lingua italiana, per il suono della parola stessa. So bene che non sempre sono belle e curate e spesso sono un oltraggio all’ambiente e al paesaggio. Ma qualche volta le cataste sono vere e proprie costruzioni, piccole casette o vere cattedrali con grandi tetti che le coprono, tenendo insieme i tozzetti e riparando dalla pioggia e dalla neve”.
Posizionate su piedistalli cerulei disposti in file ordinate, le cataste scolpite da De Lucchi nel nobile legno di noce sembrano i copricapi di fieri guerrieri posti a guardia dei delicati schizzi su carta che adornano le pareti. La parte inferiore della scultura è composta da una stratificazione di piccole assi di legno, incastrate tra loro con cura certosina ad omaggio delle primordiali costruzioni realizzate dall’essere umano. Al contempo costituiscono anche una sovrapposizione di strati su cui idealmente arrampicarsi per raggiungere l’Olimpo e sedersi con gli dei o, piuttosto, piattaforme sopraelevate per lasciar correre lo sguardo lontano, abbracciano un’ampia porzione di territorio.
In un perfetto equilibrio di contrasti, la catasta è protetta con ricercatezza ed imponenza, attingendo per ispirazione dalla storia dell’architettura mondiale: hanno tetti a spiovente o arcuati, convessi o bombati, che ricordano le coperture dei templi pagani, con citazioni che spaziano dall’antica Grecia sino alla lontana Kyoto.
Le cataste di De Lucchi sono moderni altari eretti a tributo della fantasia, in un suggestivo mix di riferimenti e suggestioni, prima tra tutte quella olfattiva per il profumo di natura che sprigionano.

Silvana Costa

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La mostra continua:
Antonia Jannone – disegni di architettura
c.so Garibaldi 125 – Milano

fino a venerdì 12 gennaio 2018
orari: dal martedì al sabato 15.30 – 19.30
mattina su appuntamento
ingresso libero
www.antoniajannone.it

Michele De Lucchi
Cataste
sculture inedite e opere su carta
catalogo in galleria
www.micheledelucchi.it

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