Milena, ovvero Emilie du Châtelet

Milena Vukotic torna in scena al Teatro Parenti per riscattare donne che, come Emilie du Châtelet, nonostante importanti contributi alla ricerca scientifica, sono messe in ombra a causa del proprio genere.

Milena Vukotic fino al 9 febbraio è in scena al  Teatro Franco Parenti di Milano con Milena, ovvero Emilie du Châtelet una deliziosa pièce cucitale addosso da Francesco Casaretti e diretta da Maurizio Nichetti.
È proprio con il regista che Milena Vukotic discute animatamente prima dell’inizio dello spettacolo, rifiutandosi categoricamente di indossare il costume. Il costume, come ci tiene a spiegarsi, contribuisce per metà a rendere credibile un personaggio ma per l’altra metà il merito va al talento dell’attore. Il talento certamente non solo non le manca ma pure basterà a conquistare il pubblico unitamente alla storia che si accinge a raccontare. È la biografia di Gabrielle Émilie Le Tonnelier de Breteuil, marquise du Châtelet, una nobildonna francese vissuta nella prima metà del XVIII secolo e consegnata alla storia per lo straordinario intelletto e per la relazione amorosa con Voltaire.
Emilie du Châtelet viene stimolata sin dalla tenera età a sviluppare interessi linguistici e scientifici, all’epoca privilegio solo dei rampolli di sesso maschile, parla svariate lingue, compie studi di fisica, astronomia e matematica. È la prima traduttrice dal latino a una lingua viva dell’opera di Isaac Newton, districandosi con arguzia tra le frasi enigmatiche dello scienziato: uno stile inteso a mettere alla prova le conoscenze del lettore cui suscita dubbi e fraintendimenti.
Il testo di Francesco Casaretti sottolinea il ruolo fondamentale delle donne nel progresso culturale e scientifico della nostra civiltà.
Egli cita Mileva Marić, moglie e collega di Albert Einstein negli studi sulla luce che anticiperanno l’elaborazione della teoria della relatività, e sottolinea come Emilie non sia solo la musa di Voltaire ma una raffinata intellettuale e una scienziata il cui contributo alla disciplina non è di importanza minore rispetto a quella rivestita dal suo celeberrimo amante nella storia della letteratura. I suoi studi sulla radiazione infrarossa e sulla conservazione dell’energia sono alla base di molta della moderna tecnologia.
Milena Vukotic è deliziosa nel travolgere il pubblico con le vicende biografiche di Emilie du Châtelet, narrate a partire dal primo incontro con Voltaire, quando ne conquista l’attenzione cercando di abbattere le barriere di genere entrando in un circolo per soli uomini. L’attrice si muove sul palcoscenico con leggiadria e grazia prettamente femminili, sorridendo gentilmente al pubblico nel puntare il dito contro secoli di oblio imposto al talento femminile, lasciando, come nel caso di Mileva Marić, che il nome consegnato alla storia sia solo quello del marito. La fama che accompagna la lunga carriera teatrale di Milena Vukotic trova conferma in questa pièce, lieve ed elegante nella rappresentazione eppure pesante come un macigno sulla coscienza della società.
Leggera e ritmata è anche la regia di Maurizio Nichetti, intesa a lasciare all’evidenza dei fatti e non a toni oziosamente polemici il compito di restituire a Emilie du Châtelet un posto di rilievo tra le grandi menti dell’Illuminismo. Una regia giocata ampiamente sul rapporto tra il testo e un sottotesto che prepotentemente sovrasta il mero senso delle parole.
Milena, ovvero Emilie du Châtelet merita una sera a teatro, sia per la bella prova di Milena Vukotic, sia per l’opportunità di scoprire nuove cose o, meglio, fatte scivolare nel silenzio.

Non c’è due senza tre. Milena Vukotic, già protagonista dal 10 al 16 gennaio di Così è (se vi pare) con la regia di Geppy Gleijeses, tornerà in scena dal 23 aprile al 18 maggio, insieme a Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini, in Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro, uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala Blu
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a domenica 9 febbraio 2025
www.teatrofrancoparenti.it
 
Milena, ovvero Emilie du Châtelet
di Francesco Casaretti
regia Maurizio Nichetti
con Milena Vukotic
sound designer Giorgio Vitaleri
costume a cura di Fiorenzo Niccoli
assistente alla regia Martina Glenda
direzione tecnica Umberto Fiore
produzione Ge.A
durata 1 ora e 30 minuti