Odisseo

Carlo Decio e Mario Gonzalez si cimentano nella rilettura pop del poema omerico: un’impresa epica quanto il viaggio di ritorno da Troia a Itaca di Ulisse. Il risultato è un one man show dal ritmo travolgente in cui dramma e comicità si fondono a conquistare anche il pubblico più severo.

Il desiderio di viaggiare, sin dalla notte dei tempi, è sinonimo di sete di conoscenza: gli oceani, i deserti o le folte foreste non riescono a fermare gli esploratori più intrepidi. Le memorie di viaggio, le spedizioni alla ricerca di tesori favolosi piuttosto che le guide con le attrazioni imperdibili di città italiane e straniere costituiscono il genere di libri più venduti da sempre. Si pensi al successo del Milione di Marco Polo, alle peripezie dei paladini di Ludovico Ariosto, alle esotiche ambientazioni dei romanzi di Emilio Salgari o alle straordinarie invenzioni escogitate da Jules Verne per raggiungere il centro della terra, la luna o le profondità degli abissi. Storie affascinanti ma tutte figlie di un’unica grande e incomparabile avventura, un viaggio per mare, tra tempeste e creature mostruose, che obbliga l’eroe a esprimere al massimo le proprie potenzialità fisiche e intellettuali: l’Odissea.
Il poema narra di come, sconfitti i troiani grazie allo stratagemma del cavallo di legno e spartito il bottino di guerra, Ulisse – Ulixes è la traduzione in latino di Odisseo – salpi con una flotta di dodici navi con a bordo seicento uomini per ritornare a Itaca, la terra del sole. Poche settimane di navigazione, a causa dell’ira di Poseidone, si dilungano sino a diventare dieci anni e il Mediterraneo si trasforma in una trappola insidiosa.
Ancora oggi il viaggio verso casa di Ulisse mantiene un elevato potere di seduzione come dimostra Odisseo, l’adattamento teatrale di Carlo Decio e Mario Gonzalez che in questi mesi di tour per l’Italia tiene inchiodati alla poltrona grandi e piccini. Il merito, oltre che della fantasia di Omero, è anche e soprattutto di Decio, l’attore che, solo in scena, in meno di due ore sintetizza i ventiquattro libri del poema e le tappe di un lungo e periglioso viaggio. Egli non scorda nessuno dei personaggi incontrati dal re di Itaca, inclusi i ciconi, troppo spesso dimenticati perché non così pittoreschi come il ciclope Polifemo, la maga Circe, la bellissima ninfa Calipso, le feroci sirene, la moglie Penelope e persino gli dei dell’Olimpo che giocano con il destino degli umani.
Analogamente, per quanto Carlo Decio e Mario Gonzalez abbiano dovuto compiere una necessaria sintesi, non tralasciano quei passaggi iconici, prova di grande arguzia del protagonista – ma pure della di lui degna moglie –, che restano scolpiti nella memoria di chi legge il poema integralmente, vuoi per obbligo scolastico vuoi per piacere personale.
Decio, con grande maestria, giocando con la mimica e sfruttando una straordinaria duttilità vocale, caratterizza ciascun personaggio e rende in maniera talmente realistica la scena che al pubblico in sala quasi non par vero si stia esibendo solo, su un palcoscenico completamente privo di scenografia. Una capacità narrativa che piace agli adulti e cattura l’attenzione dei più piccoli, appresa anche grazie all’esperienza maturata – e tutt’ora in corso – come marionettista negli spettacoli della celeberrima Famiglia Colla di Milano.
Egli arriva a mimare persino la presenza del sipario attraverso cui spiare la platea affollata e commentarne compiaciuto le reazioni con il regista nascosto dietro le quinte oltre a condividere con lui riflessioni sull’attualità di certi passaggi dell’Odissea e la modernità della figura di Ulisse. Presente fisicamente o meno alla replica poco importa ma Mario Gonzalez, già coautore e regista di Otello PoP TrAgEdY, con la sua ampia cultura teatrale si dimostra un valido compagno di avventura per questa serie di riletture in chiave pop dei grandi classici.
Carlo Decio offre al pubblico una performance fresca e simpatica, al di là della drammaticità della trama, con quel fare un po’ buffone e un po’ sbruffone, connotato da grande agilità nel passare dalla comicità a un tono più consono alla tragedia in atto, che ricorda i cantastorie vagabondi di un tempo. Una sensazione enfatizzata dal clima intimo e conviviale che si viene a creare AltaLuceTeatro, vuoi per le dimensioni ridotte della sala, vuoi per l’accoglienza che la direttrice Elizabeth Annable e i suoi collaboratori riservano a ogni spettatore.
Odisseo in versione pop piace tantissimo. Il pubblico applaude l’attore a lungo con grande energia e, probabilmente, come noi è curioso di scoprire con quale altro capolavoro della letteratura o del teatro la brillante coppia Decio-Gonzalez vorrà cimentarsi.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
AltaLuceTeatro

Alzaia Naviglio Grande 190 – Milano
5 e 6 febbraio 2022
www.altaluceteatro.com

Odisseo
da Omero
adattamento Carlo Decio, Mario Gonzalez
con Carlo Decio
regia Mario Gonzalez
produzione Teatro Indaco – Campo Teatrale La Fabbrica
in collaborazione con Teatro de gli Incamminati

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